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Dal battesimo si genera un uomo nuovo: la riflessione di Don Nicola Reali

BAPTISM OF JESUS
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/02/22
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Dal punto di vista teologico-pastorale, l’uomo nuovo è chiamato all’amore del “fratello per cui Cristo è morto”

Osservando l’uomo dal punto di vista teologico-pastorale, è possibile suggerire (nuove) idee all’antropologia teologica? Certamente, come spiega Don Nicola Reali, nel suo nuovo libro: “Idee per un’antropologia teologico-pastorale” (Marcianum Press). 

Seppur abbondino sia le pubblicazioni di antropologia teologica sia quelle di teologia pastorale, è difficile trovare una riflessione sull’antropologia dal punto di vista teologico-pastorale. Tenta di colmare questo vuoto la pubblicazione del libro di Nicola Reali, partendo dalla convinzione che proprio questa angolatura consente di mettere meglio in luce il contenuto di quel che la fede cristiana nomina col termine “uomo”.

Rinato nelle acque del battesimo

È difficile, infatti, pensare che si possa parlare dell’uomo, dal punto di vista teologico, senza tenere conto dell’azione ecclesiale dentro la quale si origina e si sviluppa la fisionomia dell’uomo nuovo rinato nelle acque del battesimo. Senza questo riferimento alla prassi della comunità dei credenti, il discorso teologico sull’uomo si ridurrebbe alla proposta di un modello antropologico che, seppur pensato (e proposto) come il più “adeguato”, sarebbe solo uno dei tanti presenti sul “mercato delle religioni”.

L’azione ecclesiale

Parlare dell’uomo dal punto di vista teologico-pastorale significa invece interrogarsi sulla figura di uomo implicato nell’agire ecclesiale. E, di conseguenza, sulla singolare comprensione che orienta l’azione della comunità dei credenti nel confuso mondo degli eventi che accadono nella storia umana. 

“Fratello per cui Cristo è morto”

Si tratta quindi di mettere a tema la novità che Dio ha realizzato nella morte e resurrezione del Figlio unigenito del Padre che spalanca l’abisso della carità dentro il quale cresce e si alimenta la vita dell’uomo nuovo chiamato all’amore del “fratello per cui Cristo è morto” (1Cor, 8,11). Una prassi, dunque, che trova senso unicamente nell’inclusione in Cristo che lo Spirito del risorto compie attraverso il gesto sacramentale del battesimo, promuovendo così l’uomo a testimone della Parola di Dio nel mondo.

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