La si chiama “Candelora” o “festa della luce”: la presentazione di Gesù al Tempio annuncia, tramite la voce di Simeone, che quel Bambino era la «luce per illuminare le nazioni». Le letture del giorno chiamano i cristiani, nella scia del pio vegliardo, a lasciarsi rischiarare dallo Spirito Santo e ad accogliere Cristo nella loro vita. La Chiesa celebra la Presentazione di Gesù al tempio il 2 febbraio, 40 giorni dopo Natale, perché dopo questo lasso di tempo dovette aver luogo la purificazione della Vergine Maria.
Secondo la legge ebraica, infatti, come tuttora risulta dal 12 capitolo del libro del Levitico, dopo il parto una donna doveva rispettare un periodo di purificazione di 40 giorni, in caso avesse generato un bambino maschio, e di 80 se avesse generato una femminuccia. Alla fine di questo periodo, le madri ebree salivano al Tempio a compiere il rito della “purificazione”. In quell’occasione veniva loro richiesto di sacrificare un animale – in linea di massima un agnello, oppure (in caso il sacrificio fosse risultato troppo oneroso) due piccioni o due tortorelle.
Concepita senza peccato, la Vergine Maria non aveva bisogno di purificazione, ma per umiltà obbedì al comando della Legge.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]