“Il suo servizio è ancora più essenziale per consolidare l’unità”. Con queste parole Papa Francesco ha accolto la rielezione del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, che con 759 voti, è diventato il secondo Presidente più votato nella storia repubblicana. Meglio di lui solo Sandro Pertini, che ottenne 832 voti. L'unico precedente di Presidente rieletto è quello di Giorgio Napolitano, che nel 2013 ottenne 738 preferenze.
Nel telegramma inviato al Capo dello Stato, il Papa porge le sue “cordiali felicitazioni per la sua rielezione alla suprema carica della Repubblica italiana” e formula “i migliori auguri per lo svolgimento del suo alto compito, che ha accolto con spirito di generosa disponibilità”.
“In questi tempi caratterizzati dalla pandemia – scrive Papa Francesco - in cui si sono diffusi molti disagi e incertezze, specialmente nell’ambito lavorativo, ed è aumentata, insieme alla povertà, anche la paura, che porta a chiudersi in se stessi, il suo servizio è ancora più essenziale per consolidare l’unità e trasmettere serenità al Paese”.
“Le assicuro – conclude il Pontefice nel telegramma al Capo dello Stato rieletto – la mia preghiera, affinché possa continuare a sostenere il caro popolo italiano nel costruire una convivenza sempre più fraterna e incoraggiarlo ad affrontare con speranza l’avvenire. I santi patroni d’Italia la accompagnino e intercedano per lei”.
Un mandato all'insegna di quei valori di libertà e solidarietà
A congratularsi subito con Sergio Mattarella anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti: "la Costituzione assegna al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale. Nel settennato appena trascorso Lei ha dato limpida testimonianza di questa prerogativa costituzionale, tradotta nel Messaggio al Parlamento nel giorno del giuramento (3 febbraio 2015) con l’immagine efficace di «arbitro, garante della Costituzione»".
"Nel salutare rispettosamente e con viva soddisfazione la Sua rielezione a Presidente della Repubblica - ha aggiunto il porporato - , in virtù di un voto a larga maggioranza del Parlamento in seduta comune, 𝗲𝘀𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗮 𝗻𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗵𝗶𝗲𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗹’𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗹 𝗦𝘂𝗼 𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗶 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗶𝗱𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗿𝘁𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝘂𝗶 𝗘𝗹𝗹𝗮 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗴𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗴𝗼𝗿𝗼𝘀𝗼".
"Il Suo esempio di uomo e di statista - si legge ancora nel messaggio -, lo spirito di servizio e di sacrificio manifestato anche nella presente circostanza, costituiscono un punto di riferimento per tutti i cittadini al di là delle appartenenze politiche e degli schieramenti. 𝗦𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗦𝘂𝗼 𝗮𝗹𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗮̀ 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝘀𝘂𝗴𝘂𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗲𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝘀𝘀𝘂𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗮𝗰𝘂𝗶𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗱𝗲𝗺𝗶𝗰𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼. Le assicuro la preghiera della Chiesa che è in Italia, confermando la più leale collaborazione nella promozione della dignità della persona umana e nel perseguimento del bene del Paese".
Mattarella e il senso di responsabilità
"I giorni difficili trascorsi nel corso della grave emergenza sanitaria, economica e sociale richiamano al senso di responsabilità", sono le prime parole del rieletto Mattarella di fronte ai presidenti della Camera e del Senato.
"Queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e prospettive personali differenti", ha continuato affermando che c'è "l'impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini. Ringrazio i presidenti delle Camere per la loro comunicazione. Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle Regioni per la fiducia espressa nei miei
confronti".