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Il Papa: fare corretta informazione sui vaccini, ma senza ghettizzare nessuno

PAPIEŻ FRANCISZEK W MASECZCE
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/01/22
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Papa Francesco ha detto di non alimentare contrapposizioni aspre contro chi nega vaccini e pandemia. Ma di confrontarsi sulla base di tesi scientifiche: "Il dialogo con i dubbiosi"

Non creare «ghetti», né scavare «fossati» tra chi è a favore dei vaccini e i "no vax", tra chi nega il covid e chi invece evidenzia, con tesi e informazioni scientifiche, l'avanzata della pandemia: Papa Francesco ha chiesto agli operatori dei media cattolici di impegnarsi in una corretta e veritiera informazione sui vaccini e sul covid. Ha chiesto di combattere le fake news. Ma, allo stesso tempo, di aprirsi al confronto con chi la pensa diversamente.  

Il pontefice ne ha parlato in Udienza con i partecipanti all’Incontro promosso dal Consorzio Internazionale di Media Cattolici “Catholic fact-checking”. Aleteia è tra i promotori del Consorzio e ha presenziato con una sua delegazione all’udienza in Vaticano.  

Papa Montini e le fake news

Il Papa ha subito chiesto ai presenti di «riflettere insieme sulla problematica della comunicazione, in particolare sullo stile dei comunicatori cristiani di fronte ad alcuni nodi legati alla pandemia da Covid-19». E ha citato  Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali del 1972 di San Paolo VI, che indicava le responsabilità dei comunicatori rispetto alla veridicità delle notizie. 

«Papa Montini parlava della comunicazione e dell’informazione in generale. Ma le sue parole - ha detto Francesco - risultano quanto mai aderenti alla realtà se pensiamo a certa disinformazione che circola sul web ai giorni nostri. Infatti, voi vi proponete proprio di evidenziare le fake news e le informazioni parziali o fuorvianti sui vaccini contro il Covid-19. E avete iniziato a farlo mettendo in rete diversi media cattolici e coinvolgendo vari esperti. La vostra iniziativa nasce come un consorzio che si propone di essere insieme per la verità«. 

Stare insieme come comunicatori cristiani

Il Papa ha evidenziato che «questo, anche nel campo dell’informazione, è fondamentale. Fare rete, mettere in comune capacità, conoscenze, contributi, per poter informare in maniera adeguata, rappresenta già di per sé una prima testimonianza. In un tempo ferito dalla pandemia e da tante divisioni, il fatto di stare in rete come comunicatori cristiani è già un messaggio».

Il Papa denuncia “l’infodemia”

Il pontefice ha denunciato una distorsione della comunicazione che sta avanzando in questi anni di pandemia. «Non possiamo nasconderci che in questo tempo, oltre alla pandemia, si diffonde l’“infodemia”. Cioè la deformazione della realtà basata sulla paura, che nella società globale fa rimbombare echi e commenti su notizie falsificate se non inventate. A questo clima può contribuire, spesso inconsapevolmente, anche il moltiplicarsi e l’accavallarsi di informazioni, commenti e pareri cosiddetti “scientifici”. Che finiscono per ingenerare confusione nel lettore o nell’ascoltatore».

I più vulnerabili

Ecco perché «è importante perciò stare in rete e fare alleanza con la ricerca scientifica sulle malattie, che progredisce e ci permette di combatterle meglio». Il Papa si è augurato che questa utile condivisione, in tema di vaccini, si estenda oltre i Paesi più sviluppati.  

«La corretta informazione va garantita soprattutto a coloro che sono meno provvisti di mezzi, ai più deboli, a coloro che sono più vulnerabili», ha sentenziato Papa Francesco. 

La distinzione tra persone e notizie

Il pontefice durante l’udienza al Consorzio Internazionale di Media Cattolici “Catholic fact-checking”, ha sottolineato che, «dopo insieme», un’altra parola che deve guidare l’operato del Consorzio e dei media è «insieme per». L’ha ripetuta due volte, a marcarne l’importanza. 

«È una parola molto piccola ma rivelatrice: ci ricorda che come cristiani siamo contro le ingiustizie e le menzogne, ma sempre per le persone. Anche se lo scopo del vostro consorzio è quello di combattere la disinformazione, di contrastare le fake news e la manipolazione delle coscienze dei più deboli, non dobbiamo mai dimenticare la fondamentale distinzione tra le notizie e le persone». 

Nè contrapposizione, né superiorità 

Le fake news, ha detto Papa Francesco, «vanno contrastate, ma sempre vanno rispettate le persone, che spesso senza piena avvertenza e responsabilità vi aderiscono. Il comunicatore cristiano fa proprio lo stile evangelico, costruisce ponti, è artigiano di pace anche e soprattutto nella ricerca della verità». 

Il suo approccio «non è di contrapposizione alle persone, non assume atteggiamenti di superiorità, non semplifica la realtà, per non scadere in un fideismo di stampo scientifico. Infatti, la scienza stessa è un continuo approssimarsi alla soluzione dei problemi. La realtà è sempre più complessa di quanto crediamo e dobbiamo rispettare i dubbi, le angosce, le domande delle persone. Cercando di accompagnarle senza mai trattarle con sufficienza. Il dialogo con i dubbiosi».

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“Rispondere in modo pacato alle obiezioni”

Bergoglio ha ricordato che «come cristiani dobbiamo essere i primi a evitare la logica della contrapposizione e della semplificazione. Cercando sempre di avvicinare, di accompagnare, di rispondere in modo pacato e ragionato alle domande e alle obiezioni. Cerchiamo di operare per la corretta e veritiera informazione sul Covid-19 e sui vaccini - ha osservato Papa Francesco - ma senza scavare fossati, senza ghettizzare». 

«La pandemia - ha continuato il Santo Padre - ci invita ad aprire gli occhi su ciò che è essenziale, su ciò che davvero vale, sulla necessità di salvarci insieme. Cerchiamo dunque di essere insieme per e mai contro. Insieme per. E ricordiamoci che l’accesso ai vaccini e alle cure va garantito a tutti, anche ai più poveri: guariremo se guariremo insieme.

Verità senza piegarsi agli interessi dei potenti 

Infine, l’ultima breve riflessione, il Papa l’ha fatta «sulla parola verità. Non stanchiamoci di verificare le notizie, di presentare in modo adeguato i dati, di essere noi stessi sempre in ricerca. La ricerca della verità non può essere piegata a un’ottica commerciale, agli interessi dei potenti, ai grandi interessi».  

«Essere insieme per la verità - ha concluso Papa Francesco - significa anche cercare un antidoto agli algoritmi progettati per massimizzare la redditività commerciale. Significa promuovere una società informata, giusta, sana e sostenibile. Senza un correttivo etico, questi strumenti generano ambienti di estremismo e inducono le persone a pericolose radicalizzazioni. L’antidoto contro ogni tipo di falsificazione è lasciarsi purificare dalla verità». 

Il ruolo di Aleteia e del Consorzio

Nel corso dell'udienza, il presidente di Aleteia Vincent Montagne, ha ringraziato il Santo Padre per aver accolto «i rappresentanti del Consortium cattolico internazionale dei media. Tale Consortium è stato avviato e coordinato dal network cattolico mondiale Aleteia, con lo scopo di contribuire a chiarire le informazioni false, confuse o deleterie che circolano a proposito dei vaccini contro il Covid-19».

«Nelle prospettive aperte dal Suo magistero - ha aggiunto Montagne - numerose questioni scientifiche ed etiche sono state sollevate in seno alla comunità cattolica mondiale, in particolare sui social network, e tali questioni richiedono di essere chiarite o spiegate da scienziati, bioeticisti e teologi».

"La Verità"

È l'obiettivo che ha spinto Aleteia, ha chiosato Montagne, «a raccogliere tutte le persone qui presenti. In greco Aleteia significa “la Verità”. L'umile lavoro del Consortium ha sempre avuto per primo criterio la ricerca e la diffusione della verità, quale che sia, ma sempre vigilando che si promuovano – soprattutto fra cristiani – il rispetto e la benevolenza verso ciascuno, quali che siano le sue opinioni sulle questioni e le sfide della vaccinazione» (ha collaborato Giovanni Marcotullio).

Presente all'udienza anche l'imprenditore cattolico e business angel Flavio Zanarella, che di recente ha assunto le redini finanziarie dell'edizione italiana di Aleteia.

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