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Non nascondere il bene che hai ricevuto per malintesa umiltà, offrilo

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 26/01/22
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Se la fede è luce allora siamo chiamati a porla in alto per diffonderla intorno a noi. Non si tratta di mettersi in mostra, ma di lasciare che la verità e il bene si propaghino.

Il vangelo di giovedì 27 gennaio

Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?  Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.  Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
 Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.  Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

(Marco 4,21-25)

Alcune volte mi capita di incontrare cose belle, esperienze di bene che mi riempiono il cuore di gratitudine, ma il più delle volte le persone che fanno questo bene vivono in ostaggio di un’umiltà errata: nascondere il bene per non montare in vanagloria. Certamente è un pensiero giusto quello di vigilare su questa tentazione, ma se chi fa il bene nasconde la potenza del bene, allora ci rimane solo il male che solitamente non ha bisogno di essere messo in evidenza perché ci pensa da solo a farsi pubblicità.

Ecco allora che ci vengono in aiuto le parole del Vangelo di oggi:

Se hai un dono non nasconderlo, mettilo a disposizione di tutti.

Se hai incontrato qualcosa di bello non tenertelo per te, fai partecipi gli altri. Se veramente la fede per te è una luce accesa nel buio, allora non avere paura di mettere questa luce in alto perché illumini tutto il resto.

È una grande responsabilità pensare che noi decidiamo in che modo saremo giudicati. Se conservassimo questa consapevolezza credo che impareremmo a usare anche più misericordia. Infatti non di rado siamo spietati con il nostro prossimo e poi imploriamo da Dio misericordia per noi stessi.

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