Documenti esclusivi dei Servizi Segreti della Polizia di Stato sugli inizi del fenomeno di Medjugorje. Sono stati raccolti, redatti e consegnati da parte di uno dei Membri della Commissione internazionale d'inchiesta del Vaticano. E pubblicati dal giornalista di Tv 2000 e scrittore David Murgia, nel suo libro “Processo a Medjugorje” (Rubettino).
Le 9 informative speciali
Il materiale raccolto è molto vario. Esistono nove “Informazioni speciali” relative al periodo dal 14 agosto 1981 fino al 29 dicembre 1986. Manca, purtroppo, una delle prime – quella del 2 luglio 1981 – alla quale si fa riferimento nella nota del 14 agosto 1981: essa è interessante in quanto attesta che, sul posto delle apparizioni, sono confluite «da duemila fino a diecimila» persone, dando atto, altresì, della complessiva presenza, fino a quel momento, di 200.000 visitatori.
“Divieto di messa”
Nei documenti dei Servizi Segreti su Medjugorje, viene evidenziato che le messe vengono ormai celebrate fuori dalla chiesa a far tempo dal 7 agosto 1981. È annotato, inoltre, che la polizia ha chiesto al parroco, fra Jozo Zovko, di tornare nella chiesa stessa per le celebrazioni liturgiche. Ma che egli non ha accolto l’indicazione.
Secondo l’Informazione, fra Zovko ha affermato, il 12 agosto 1981, che «le autorità hanno vietato il mantenimento delle messe sul posto sacro», ossia nella chiesa parrocchiale. Il frate ha anche affermato, in ogni caso, la presenza della Madonna «adesso, nella chiesa».
La statua sul monte Crnica
Le autorità, si legge ancora in questi documenti esclusivi, «hanno parlato con tre Membri del consiglio parrocchiale, chiedendo di rimuovere sia la croce sia la statua della Madonna dal monte Crnica (ossia, dal luogo ove i presunti veggenti avrebbero visto la Madonna, n. di F. Topić). Questa indicazione è stata accolta ed eseguita. La polizia si è impegnata ad impedire l’accesso sul Crnica, ossia sul luogo delle apparizioni, indirizzando le persone verso la chiesa».
Canzone “antistatale”
Si osserva nei documenti dei Servizi Segreti su Medjugorje, poi, che, «siccome sei ragazzi hanno cantato una canzona croata “antistatale”, i medesimi sono stati condotti in prigione, in attesa di subire un processo».
L’attività “nemica” del sacerdote
Una parte del materiale ha preso di mira il parroco di allora,fra Jozo. La documentazione porta il titolo “L’attività nemica di Zovko, fra Jozo”. Risulta che le sue omelie sono state registrate e, attraverso un investigatore dedicato, sono stati spiati i suoi movimenti sia in chiesa che fuori dell’edificio sacro nonché davanti l’abitazione del parroco.
Tre documenti
Ci sono tre documenti della polizia segreta sul caso Medjugorje: due datati 23 luglio 1981 ed uno del 4 agosto 1981. Le relative osservazioni non sono state, però, classificate come Informazioni speciali. Di conseguenza non sono state trasmesse ai rappresentanti del governo centrale. La documentazione del 4 agosto 1981 (4 pagine) è stata trasmessa al comitato dei comunisti di Čitluk e di Mostar.
“Cleronazionalista”
Da tutte e tre emerge che fra Jozo viene accusato di essere un “cleronazionalista“, un “nemico dello Stato” e del regime: già dall’uso di tali definizioni – oltreché dal riferimento a dichiarazioni e testimonianze di ben tredici persone – s’intuisce come fosse già in preparazione un’inchiesta giudiziaria per fra Jozo.
La conversazione privata
Vi è anche il promemoria di una conversazione – tenutasi il 14 luglio 1981 a Mostar, tra Muhamed Bešić, Presidente della Commissione per la Religione del Governo di Sarajevo, ed il provinciale fra Jozo Pejić. In tale conversazione si afferma che non sono affatto graditi allo Stato né il fenomeno di Medjugorje, né gli eventi che colà si manifestano.
“Messinscena”
Bešić è del parere che tale fenomeno sia tutta una messinscena e frutto di manipolazione affermando, altresì, che i sacerdoti utilizzano il fenomeno per pronunciarsi contro il sistema comunista. Di conseguenza, chiede al provinciale di prendere in mano la situazione e di fermare “la politicizzazione della religione”, ossia il fenomeno concreto di Medjugorje
L’arresto di fra Jozo
Il resto è storia nota: fra Jozo viene arrestato il 17 agosto 1981 e pubblicamente accusato. È poi condannato – a Mostar – il 22 ottobre 1981. Dopo l’appello, proposto dal suo avvocato, la Corte suprema di Bosnia Erzegovina conferma la sentenza di primo grado e lo condanna a due anni di carcere l’11 febbraio 1982.