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Joe Biden ripete che difenderà l’aborto “con tutte le risorse”

JOE BIDEN
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Francisco Vêneto - pubblicato il 25/01/22
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Il Presidente democratico, che si dice cattolico, sostiene che “il diritto all'aborto è sotto attacco come mai prima d'ora”

Il Presidente democratico statunitense Joe Biden, anche se si definisce cattolico e si permette di comunicarsi pubblicamente, ha ribadito che difenderà l'aborto “è un diritto che riteniamo debba essere codificato nella legge, e siamo impegnati a difenderlo con tutte le risorse a nostra disposizione”.

La dichiarazione di Biden è giunta in occasione dei 49 anni della legalizzazione dell'aborto negli Stati Uniti, il 22 gennaio 1973. Quasi mezzo secolo fa, la Corte Suprema del Paese ha emesso la sentenza Roe v. Wade, una farsa: la “Jane Roe” in questione era lo pseudonimo della giovane Norma McCorvey, che mentì alla Suprema Corte sostenendo di essere rimasta incinta a seguito di uno stupro, che in realtà non era mai avvenuto. Vari anni dopo ha ammesso di aver mentito, dichiarando di essere stata manipolata da attivisti pro-aborto, in particolare dalle due giovani avvocate che l'avevano cercata e l'avevano spinta a ricorrere alla Corte Suprema per ottenere il “diritto” di abortire. Norma, ad ogni modo, non ha abortito: mentre il suo caso veniva giudicato, ha partorito una bambina e l'ha data in adozione. Negli anni Novanta, Norma si è convertita al cattolicesimo ed è passata a difendere pubblicamente il diritto di vivere. È morta nel 2017.

Joe Biden ha menzionato la sentenza Roe v. Wade affermando che “il diritto costituzionale stabilito nel caso Roe v. Wade quasi 50 anni fa è oggi sotto attacco come mai prima”. Il presunto “attacco” è il caso Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, attualmente all'analisi della Corte Suprema. Si tratta di una legge statale del Mississippi che limita l'aborto dopo la 15ª settimana di gravidanza. Se la Corte Suprema Corte deciderà a favore della legge pro-vita del Mississippi, la sentenza Roe v. Wade potrebbe essere invertita.

Alla vigilia del 22 gennaio, decine di migliaia di cittadini statunitensi hanno realizzato un'altra edizione della Marcia per la Vita nella capitale del Paese. La marcia in difesa del nascituro viene in genere svolta nell'anniversario della sentenza che ne ha legalizzato lo sterminio, per rendere consapevole il pubblico delle gravi conseguenze di questo provvedimento: dalla sua approvazione nel 1973, quasi 65 milioni di bambini in gestazione sono stati sterminati legalmente nell'utero materno.

L'incoerenza di Joe Biden nel dichiararsi cattolico e nell'agire in aperta opposizione alla dottrina della Chiesa viene criticata dalla maggior parte dei vescovi cattolici del Paese e dell'estero, come nel caso di monsignor Joseph Naumann, arcivescovo di Kansas City e presidente del Comitato per le Azioni Pro-Vita della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, che nell'ottobre 2021 ha detto di essere deluso dal Presidente e ha chiesto che “inizi ad agire come tale”.

In risposta, Joe Biden ha appena ribadito che difenderà l'aborto “con tutte le risorse”.

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