La fede non è un fanatismo cieco, ha affermato giovedì 20 gennaio il cardinale arcivescovod i Sna Paolo (Brasile), monsignor Odilo Pedro Scherer, durante la sua partecipazione al programma Encontro com o Pastor, della radio arcidiocesana 9 de Julho. La conversazione ha ruotato intorno ai martiri San Fabiano e San Sebastiano, “un Papa e un soldato” delle origini della storia della Chiesa.
Papa San Fabiano è sttato vittima della persecuzione dell'imperatore Diocleziano, che pretendeva di estirpare il cristianesimo. San Sebastiano era un soldato dell'impero, ma ha abbracciato la fede cristiana, e per questo è stato perseguitato e martirizzato.
Come registrato dal portale O São Paulo, monsignor Scherer ha commentato sul primo: “Il Papa è colui che riunisce la vera Chiesa intorno a sé”, dichiarando sul secondo: “Ha preferito la morte ad abbandonare la sua fede. Un soldato che ha deciso di obbedire al vero Signore e non al suo capo sulla Terra”.
Per il porporato, San Sebastiano offre la testimonianza di chi “ha ben chiaro ciò in cui crede. Non è fanatico, non è una persona che non sa cosa dice, non sa cosa crede e dice soltanto sciocchezze”.
È stato in questo contesto che monsignor Scherer ha dichiarato che la vera fede non è un fanatismo cieco, perché si basa sulla ragione aperta al mistero:
“La fede non è un fanatismo cieco, non è una superstizione; ha argomentazioni, ha motivi. La fede continua ad essere un'adesione del cuore, della volontà, dei sentimenti e dell'intelligenza. C'è qualcosa che supera l'intelligenza, i sentimenti e la volontà, ed è proprio il mistero soprannaturale di Dio, che è più grande di noi”.
Questa fede, ha concluso il cardinale, è un'esperienza personale:
“Questa esperienza personale coinvolge la vita e la riempie di luce, di percezione e senso. Per questo, la fede è un'adesione salda al mistero di Dio, al mistero soprannaturale, che ci trascende, permettendoci però di conoscere molte cose di questo mistero della fede”.