“Ave, Giuseppe, pieno della grazia divina”. Inizia così una preghiera importante e potente a San Giuseppe, padre putativo di Gesù. E’ breve e intensa come l’”Ave, Maria”, ma non vuole essere una “compensazione” rispetto alla più nota preghiera dedicata alla Vergine Maria.
Piuttosto, questa orazione scritta da San Francesco di Sales (1567-1622), vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, è una forma di riconoscimento della spiritualità di San Giuseppe da parte del vescovo di Ginevra.
Maestro di spiritualità
San Francesco di Sales, infatti, ebbe una particolare devozione verso San Giuseppe, perché lo considerava non soltanto come un grande Santo, ma anche come un sapiente maestro di spiritualità.
Le anime dei defunti e dei vivi
Questa devozione giuseppina era una caratteristica della sua pietà personale. San Francesco di Sales spesso raccomandava a San Giuseppe sia le anime dei defunti, affinché giungessero alla perfezione; sia i semplici fedeli che intendevano vivere la vita della perfezione, pur rimanendo nel mondo terreno. Ecco perché il vescovo di Ginevra ha dedicato questa preghiera a San Giuseppe.
Preghiera “Ave, Giuseppe”
Ave, Giuseppe, pieno della grazia divina. Il Salvatore ha riposato nelle vostre braccia e cresciuto sotto i vostri occhi. Voi siete benedetto tra tutti gli uomini, e benedetto sia Gesù, il Fanciullo divino della vostra Vergine Sposa.
San Giuseppe dato per padre al Figlio di Dio, pregate per noi nei nostri pensieri di famiglia, di salute e di lavoro, fino ai nostri ultimi giorni, e degnatevi di soccorrerci nell’ora della nostra morte. Amen.