I veggenti di Medjugorje sono credibili. E non sono persone affette da disturbi mentali. Lo ha stabilito la Commissione internazionale d’inchiesta del Vaticano, che ha esaminato i veggenti tra il 2011 e il 2012. Come si è giunti a questa esclusione? Lo svela in esclusiva l’ultimo libro del giornalista David Murgia, “Processo a Medjugorje” (Rubettino).
Un psicoanalista
All’interno della Commissione di Inchiesta, scrive Murgia, è stato inserito un Membro specializzato in psicoanalisi sul piano dell’esperimento e della terapia. Questo ha permesso che quindi gli stessi veggenti – e la stessa dottoressa testimone dei primi eventi – fossero studiati e analizzati anche sotto questo punto di vista.
“Nessun carattere psicopatologico”
Nella relazione finale, la Commissione del Vaticano, si è espressa così suo veggenti di Medjugorje: «Possiamo ammettere che nulla, dal punto di vista psicologico e psichiatrico, si oppone all’autenticazione dell’eccezionale esperienza vissuta da questi bambini nel momento iniziale e in quelli successivi. Un’esperienza che non ha carattere psicopatologico e non presenta un disturbo neurologico. Non corrisponde a nessuna categoria individuata dall’esperienza clinica e dalla letteratura psichiatrica e psicoanalitica».
Le note cliniche della Commissione
La Commissione è esplicita sullo stato mentale dei veggenti: «Le audizioni dei “veggenti” di Medjugorje che abbiamo svolto, tra il 2011 e il 2012 presso la sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, e le analisi che ne abbiamo fatto ogni volta con una nota clinica, ci portano a concludere che queste differenti personalità non presentano disturbi psichiatrici e neurologici. I primi studi psichiatrici e neurologici avevano già dimostrato, ai loro tempi, che questi soggetti non erano affetti da alcuna malattia mentale. Non mostrano i profili e i tratti della personalità psicotica, isterica, delirante ed epilettica».
La morte della madre di una veggente
Nel libro, Murgia, cita il giudizio psicologico della Commissione rispetto ai veggenti. Al posto dei nomi figura Omissis per motivi di privacy. Riportiamo qui uno dei giudizi espressi:
La testimonianza del medico
La dottoressa, signora Darinka Šumanocić-Glamuzina, è stata il primo medico pediatra a esaminare i ragazzi. All’epoca era atea e si presentava come una scienziata che veniva a smascherare un inganno. È stata segnata da ciò che ha vissuto a contatto con questi ragazzi. Riconosce che ciò ha cambiato la sua vita e si è convertita. All’inizio delle apparizioni, non ha potuto classificare dal punto di vista medico questo singolare vissuto che definiva straordinario. Ragionevolmente, ora, gli riconosce una dimensione spirituale. Pen- siamo che non ci sia alcun motivo di dubitare della testimonianza di questo medico e che si tratta parimenti di un tassello importante, che facilita il discernimento delle parole dei ragazzi quando allora dicevano di aver visto e sentito la Gospa.
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