Immaginate se la vostra parrocchia locale accogliesse ogni anno 12 milioni di visitatori da tutto il mondo, ma la maggior parte di loro avesse poca o nessuna comprensione di Gesù Cristo e della Sua storia, o della fede cattolica.
Cosa potrebbe fare per aiutare tanti visitatori a conoscere meglio Gesù e ad essere più interessati alla fede cattolica al momento di andar via? È la domanda che affrontano i leader cattolici che supervisionano il restauro della cattedrale di Notre-Dame.
È una questione che ha suscitato grandi polemiche, anche se l'obiettivo dei cambiamenti proposti è far sì che la cattedrale e il cristianesimo siano accessibili a chi non è stato allevato in una società cristiana.
Come ha indicato un amico sacerdote che ha celebrato la Messa a Notre-Dame, la maggior parte di coloro che entrano nella cattedrale è costituita da turisti, non fedeli o cattolici in pellegrinaggio. Ci si recano perché sono a Parigi e Notre-Dame è uno dei luoghi emblematici della città. I cambiamenti proposti non trasformeranno la cattedrale in una destinazione turistica – lo è già da secoli!
Cosa accade se la persona che varca la soglia del tempio è un agnostico europeo o nordamericano di vent'anni che non ha “precedenti cristiani” ma è in visita a Parigi? O se fa parte dell'89% dei Francesi che dice di non essere certo dell'esistenza di Dio? O è un turista musulmano o induista?
Un «turista» classico potrebbe non riconoscere un crocifisso, e men che meno comprendere ciò che rappresenta. È possibile che non creda nemmeno che Gesù sia stato un uomo vissuto davvero (il che, secondo studi recenti, è vero per un numero significativo di giovani adulti britannici).
So per esperienza personale cosa significa entrare in un mondo religioso che nulla nella mia formazione mi ha preparato a comprendere. Oggi sono cattolica perché quando era una studentessa senza direzione ho varcato la soglia di una chiesa cattolica neogotica vicina al mio campus universitario e ho sentito la Presenza Reale di Gesù.
Nessuna delle statue, delle icone o delle vetrate aveva alcun significato per me. La chiesa era quella del Santissimo Sacramento, ma non avevo la minima idea di cosa significasse quel nome. Quell'incontro mistico è avvenuto attraverso il vuoto di una tremenda ignoranza, creando un ponte di fiducia spirituale che ha cambiato tutto il corso della mia vita.
Personalmente, auspico che, oltre ai cartelli e alle altre spiegazioni visive, la cattedrale possa anche offrire guide turistiche idonee – compagni cattolici evangelizzatori – formate per servire i visitatori della cattedrale come guide turistiche spirituali e storiche. Mi piacerebbe molto anche vedere gli intercessori pregare in silenzio nel santuario per opera dello Spirito Santo in tutti coloro che la visitano durante la giornata.
Un amico parigino ha descritto Notre-Dame in questo modo: “Tutta la cattedrale è piena di scene bibliche (antiche e nuove) ovunque si guardi. È una Bibbia vita e al contempo un catechismo”. Per approfittarne al massimo, ha detto, c'è però bisogno di preparare la visita in anticipo.
Per non parlare del fatto di munirsi di un piccolo binocolo! Vivo qui, e adoro portare amici e familiari in visita lì, per indicare loro le cose interessanti e vedere il loro volto illuminarsi di stupore quando iniziano a vedere oltre pietra e vetro.
L'arcidiocesi di Parigi ha un'opportunità straordinaria, nel luogo di culto più famoso e spettacolare di un Paese altamente decristianizzato, di offrire una possibilità forte per un incontro iniziale con Cristo e la fede cristiana per milioni di cattolici e non cattolici. Preghiamo e sosteniamo gli sforzi dell'arcidiocesi perché la visita a Notre-Dame sia un'opportunità per incontrare Cristo in modo significativo.