Funerale nazista, la diocesi di Roma prende le distanze dall’episodio avvenuto il 10 gennaio alla parrocchia di Santa Lucia. Cioè una bara è stata avvolta in una bandiera con una svastica nazista in circonvallazione Clodia, vicino alla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio. Il feretro all'uscita della parrocchia di Santa Lucia, è quello di Alessia Augello, conosciuta dagli amici e dai militanti di Forza Nuova come 'Tungsy' e scomparsa il 7 gennaio scorso (Roma Today, 10 gennaio).
Immagini choc
Una immagine choc che ha fatto il giro del web con alcune decine di camerati che l'hanno ricordata con il saluto romano. Il video, è stato pubblicato dal giornale on-line Open. Ora la Digos indaga per identificare gli organizzatori dell'iniziativa.
“Ideologie lontane dal Vangelo di Cristo”
In un post pubblicato sui social network don Alessandro e don Paolo Emilio, titolari della parrocchia, hanno condannato quanto avvenuto sul sagrato della chiesa:
La diocesi: grave strumentalizzazione
Rispetto al "funerale nazista", la diocesi di Roma parla di «strumentalizzazione ideologica grave, offensiva e inaccettabile». E conferma quanto detto dal parroco don Alessandro Zenobbi: «Quanto si è verificato all'esterno della chiesa è avvenuto senza nessuna autorizzazione».
Il Vicariato di Roma spiega che il funerale si era svolto «senza alcun segno o manifestazione che facesse presagire ciò che è accaduto subito dopo». «La strumentalizzazione ideologica e violenta, ancor più quella che segue un atto di culto e in prossimità di un luogo sacro, per la comunità ecclesiale di Roma e per tutti gli uomini di buona volontà della nostra città rimane grave, offensiva e inaccettabile», sottolinea la diocesi.
"Disattivare ogni meccanismo di odio”
Il Vicariato di Roma, «nelle sue tante componenti ecclesiali, lavora da tempo con dedizione per formare, educare e così disattivare ogni meccanismo di odio, di contrapposizione, di tentazione violenta ideologica e discriminatoria. Assicuriamo l'impegno della nostra comunità cristiana nella preghiera per l'anima della defunta e nella vicinanza ai suoi familiari, che vivono il dolore del distacco terreno», conclude la nota del Vicariato.