Le suore di Madre Teresa possono ricevere di nuovo donazioni dall'estero. Dieci giorni dopo che il Governo indiano si era rifiutato di rinnovare la licenza del Foreign Contribution Regulation Act (FCRA), che permette le donazioni dall'estero alle Missionarie della Carità, il 6 gennaio ha sollevato il suo divieto.
Il Ministero Indiano per gli Affari Interni (MHA) non ha specificato il motivo dell'improvviso cambiamento di posizione. In precedenza, aveva indicato che le Missionarie della Carità non soddisfacevano i requisiti richiesti, senza fornire ulteriori dettagli. I dettagli disponibili sul sito web del Ministero dicono solo che l'approvazione della carità è stata rinnovata giovedì e resta valida per i prossimi cinque anni.
Sunita Kumar, portavoce delle Missionarie della Carità, ha detto di essere stata sollevata dalla decisione ma di non sapere cosa avesse provocato l'iniziale rifiuto del rinnovo.
“Non ci siamo mai aspettati che la nostra registrazione potesse essere cancellata, ma è accaduto”, ha detto di recente la Kumar ad UCANews. “Siamo felici che il ripristino della nostra licenza abbia avuto luogo senza troppi ritardi”, ha aggiunto.
La decisione iniziale dell'MHA ha avuto serie ripercussioni sulle Missionarie della Carità. L'organizzazione, che gestisce case di accoglienza in tutto il Paese, si basa sul finanziamento straniero per circa 662 milioni di euro. Vatican News riferisce che la licenza FCRA è stata negata a 179 ONG.
Dopo il bando governativo, si temeva che le Missionarie della Carità non sarebbero più state in grado di finanziare buona parte del loro lavoro. L'ordine ha subito incoraggiato le sue comunità a congelare le spese fino alla risposta del Governo indiano. Alcuni centri hanno deciso all'inizio di quest'anno di razionare il cibo a chi ricorreva a loro. Negli ultimi giorni, molti osservatori hanno visto questa decisione come un nuovo sintomo della vessazione politica dei nazionalisti induisti nei confronti dei cristiani.