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Incinta a 23 anni, sua madre le chiede di abortire ma lei sceglie la vita

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 31/12/21
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Quando Giulia scopre di essere incinta lo confida a sua madre che va su tutte le furie. Alberto invece è contento di diventare papà anche se non lo avevano programmato, e ha un lavoro precario. La ragazza è molto confusa e sta per scegliere di abortire. Fondamentale sarà l'incontro con i volontari del CAV Mangiagalli di Milano...

La pagina facebook del Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli di Milano ieri ha postato una storia che ci sembra benaugurante raccontarvi proprio oggi, ultimo giorno dell'anno. Perché è una storia che dà il ben servito alla morte, e ribalta quelle che al suo inizio sembravano certezze. No, un figlio a vent'anni no, c'è lo studio, la laurea, la carriera. Il finale pare scontato, la decisione sembra presa. Ma la vita, pure all'ultimo millesimo di secondo, può virare verso altre strade, può scrivere "sì" dopo mille no, può dire "ci credo" al posto di "non è possibile".

Incinta a 23 anni

Giulia di fronte al test di gravidanza positivo lo avrà urlato chissà quante volte quel "non è possibile". A se stessa e al suo fidanzato Alberto, 27 anni, laureato e con un lavoro a tempo determinato. Per lei, 23enne, studentessa all'università con il sogno di diventare architetto, la notizia di un figlio in arrivo pare davvero la fine. Come le ripete sua madre, "che va su tutte le furie" quando Giulia le confida di essere incinta. Non vuole che la figlia tenga il bambino. Per Giulia dubbi e paure si moltiplicano, e sicuramente pure i sensi di colpa:

Il fidanzato la incoraggia a tenere il bambino

Invece Alberto è felice di diventare papà anche se non era in programma: lui c'è e lo dice a Giulia per rassicurarla e incoraggiarla. Davvero questo è un amore che può solo crescere.

Ma lei è in crisi, il parere di sua madre è importante, fondamentale, visto che è rimasta orfana di padre quando era ancora una bambina. Così, purtroppo, decide di richiedere il certificato per l'interruzione volontaria di gravidanza, anche se...

L'incontro con i volontari del CAV Mangiagalli

Spinta da queste sensazioni nuove e straordinarie si reca insieme ad Alberto, e senza dirlo alla madre, al Centro Aiuto alla Vita Mangiagalli di Milano:

Spesso capita che nei momenti cruciali della vita, chi abbiamo di più caro e vicino parli molto senza ascoltare veramente. Lo fa in buona fede con il proposito di aiutare, e sempre con le migliori intenzioni. Accade però che la preoccupazione e l'apprensione per il proprio familiare tolgano spazio all'ascolto profondo: l'unica cosa che serve veramente lasciando comunque l'altro libero di fare la propria scelta.

Il 12 dicembre è nato Lorenzo

Passa il tempo, cambiano le stagioni, e poi arriva un messaggio ai volontari del CAV, un vero dono natalizio:

Il racconto (e la gioia) di Giulia ai volontari del CAV Mangiagalli

Giulia contatta al telefono il Centro Aiuto alla Vita, e come un fiume in piena racconta:

Ecco perché si dice che ogni bambino nasce con il suo fagottino.

Il dolore di sua mamma che da giovanissima aveva abortito

Giulia ha il cuore pieno di gratitudine e speranza nel futuro! Nessun rancore nei confronti della mamma che alla nascita del nipotino ha finalmente ripreso a frequentarli. È una donna che porta nel cuore un dolore grande che per la prima volta confida a sua figlia: da giovanissima per volere della sua famiglia aveva interrotto una gravidanza.

Certe sofferenze irrisolte sono voragini che possono risucchiare tutta l'esistenza. Ma la vita, pure nelle lacrime e nel dolore, è pronta a risvegliarci con il vagito di un neonato.

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