Nascere è di per sé la notizia più clamorosa che possiamo dire riguardo alla vita di ciascuno di noi. Potevo non esserci e invece ci sono e ora so, per assurdo, che senza di me il mondo sarebbe in qualche maniera vuoto.
Allora questo titolo che promette di mettere insieme alcune storie di nascite miracolose è pleonastico, poiché fa un inutile spreco di aggettivi (e quindi di caratteri: si sa che sul web ogni carattere battuto è prezioso). Sei storie di nascite, punto.
Sappiamo però che spesso la meraviglia delle cose si nasconde proprio nell'immensità, nella continuità e nella prossimità delle cose stesse. Circondati e immersi in un continuo, imperterrito miracolo, affaticati dal gran baccano che il male si premura di fare dentro e fuori di noi, fatichiamo ad aguzzare udito e vista; l'eco del Big Bang che ci ha portati all'essere, e con noi tutta la bellezza squadernataci attorno, è rimasto come rumore di sottofondo al quale ci siamo abituati. I più attenti sembrano semplicemente soffrire di acufeni.
Ecco allora a cosa servono storie come queste, di figli nati da donne sterili, di donne a cui è chiesto di prepararsi a morire che invece partoriscono una figlia, di gemelli che arrivano a consolare due poveri genitori dopo una sequenza che pareva inarrestabile di aborti spontanei, di figlie partorite durante un intervento al cervello.
A dire a me e a te questo: sei nato perché Dio ha deciso che aveva bisogno della tua insostituibile compagnia. Ora e per sempre.
1Chiara: in menopausa dopo cure oncologiche diventa mamma
Chiara Apollonio scopre giovanissima, all’età di 24 anni, di essere malata di tumore al seno. Insieme alle paura per la sua salute la triste consapevolezza che molto probabilmente non potrà avere altri figli.
Nel momento più complicato e probabilmente tragico della sua vita, Chiara scopre attraverso un esame di routine – con infinita sorpresa e gioia – di essere incinta. Il suo corpo che sembrava o doveva essere deserto, era incredibilmente una sorgente (ancora) viva. Un momento di buio e dolore trasformato in un inno di amore e speranza
2Joanna: un tumore al quarto stadio e una gravidanza impossibile
Ecco cosa si è sentita dire più o meno dai medici la neomamma quando finalmente ha avuto spiegazione di alcuni sintomi che aveva iniziato ad accusare proprio quando era incinta della prima figlia.
3Marine e Thomas e i loro due gemelli, regalo del Cielo
La coppia è stata poi sorpresa di non attendere un bambino, come si pensava, bensì due gemelli! Si sa che la Provvidenza non si fa battere tanto volentieri in generosità.
4 Incinta di una terza bimba quando ne aspetta già due
Come spesso accade in gravidanze difficili una delle proposte che le mamme si sentono fare è stata anche per questa giovane: abortisci chi è di troppo. No è stata la risposta di questa mamma americana per il suo grande, coraggioso, tremante sì alla vita di tutte e tre le sue figlie: Vivienne, Georgina e Ivy.
5Parto cesareo e operazione al cervello, in piena pandemia
Giovedì scorso, 4 febbraio, all’ospedale Molinette di Torino è stato effettuato un doppio intervento su una donna incinta alla trentacinquesima settimana. Le è stato asportato un tumore benigno dal cervello e con un parto cesareo è stata fatta nascere sua figlia. Entrambe stanno bene. Ma oltre questo dato già clamoroso, un’altra considerazione è degna di nota. In un tempo di emergenza per gli ospedali, cinque diversi reparti si sono coordinati alla perfezione per portare a termine questa doppia operazione a difesa della vita.
6Courtney scopre la gravidanza e un tumore alle ovaie
C’era una palla da baseball e c’era una creatura infinitamente più piccola dentro la stessa pancia: sulla palla da baseball pesava il dubbio di capire quale gravità avesse, riguardo alla piccola creatura non c’era dubbio alcuno sul bene che la sua presenza fosse in se stessa e per la sua famiglia. Come affrontare i mesi a venire?
Decidono per l'intervento, imparano, lei e il marito, un vero, coraggioso e pacificante abbandono in Dio.
Courtney non è fuori pericolo. Ha scelto di portare a termine la gravidanza senza fare la chemioterapia; probabilmente non ce ne sarà bisogno neppure dopo il parto, ma si valuterà al momento opportuno. Intanto si vive tutto ciò che c’è. La fede non ci mette al sicuro in un recinto privo di incognite anche mortali; ci offre la via per ritornare a essere veramente noi stessi e a stare in pienezza dentro la vita che ci è data