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Il Papa mostra in tv le “mani detenute” dell’ergastolano non credente

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/12/21
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La scultura mostrata da Papa Francesco nel corso del programma "Francesco e gli invisibili", è opera di Salvo, un detenuto del carcere di massima sicurezza di Padova

La scultura mostrata da Papa Francesco nel corso del programma "Francesco e gli invisibili" andata in onda sulle reti Mediaset, è opera di Salvo, Questa scultura - nata nel laboratorio di scultura promosso dall'associazione ScolpiAmo -  è stato il regalo che la parrocchia del carcere di Padova ha fatto a Papa Francesco in occasione del suo compleanno nel 2019. Mani (detenute) parlanti (La strada di Emmaus, 20 dicembre).

Per ogni condanna, una speranza

Durante il programma, il Papa ha parlato a più ripresa del problemi delle carceri. Gli è stato chiesto come rimarginare le ferite dei detenuti rimasti ancora più soli in tempo di pandemia. E PapaFrancesco ha spiegato: “La pandemia fa questo, ti lascia solo... E poi il problema del sovraffollamento delle carceri: il sovraffollamento è un muro certamente, non è umano! Qualsiasi condanna per un delitto commesso deve avere una speranza, una finestra. Un carcere senza finestra non va, è un muro. Una cella senza finestra non va. Finestra non necessariamente fisica, finestra esistenziale, finestra spirituale. Poter dire: ‘Io so che uscirò, io so che potrei fare quello o quell'altro’”. 

La pena di morte

Per questo la Chiesa, ha aggiunto il Papa, è contro la pena di morte, perché nella morte non c'è finestra, lì non c'è speranza, si chiude una vita. C’è una speranza dall’altra parte ma qui non c'è. Per questo il carcere deve avere una finestra”. 

Il carcerato non credente 

Il Papa ha quindi raccontato l’esperienza di un carcerato non credente che lavorava il legno. Un visitatore gli ha consigliato di leggere il Vangelo. “Ha ricevuto il Vangelo, cominciò a leggere qualche pezzetto. ‘Nel mio cuore (ha detto, ndr) è successo qualcosa, quel muro che avevo davanti è caduto, si è aperto’ e siccome lui era un buon lavoratore del legno ha fatto questo (il Papa mostra la scultura in legno realizzata dal carcerato, ndr), e mi ha detto: ‘Questa è la mia esperienza da quando ho conosciuto Gesù’. Questo lo ha fatto un carcerato che ha visto che con Gesù il muro cadeva e c'era una finestra di vita” (Vatican news, 19 dicembre).

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