Marcus Pfeiffer era nato il 18 ottobre 1872 a Brunnen, nella zona bavarese dell'Impero tedesco.
A 17 anni entrò nella Società del Divin Salvatore, i cosiddetti Salvatoriani, prendendo il nome di Pankratius. Venne ordinato sacerdote il 30 maggio 1896. Il suo primo incarico come sacerdote fu quello di segretario personale del superiore generale e fondatore dell'ordine, Francesco Maria Jordan. Risiedeva presso la casa generalizia dei Salvatoriani a Roma.
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Nel 1902 venne convocato il primo capitolo generale dei Salvatoriani, in cui padre Pfeiffer venne eletto procuratore generale. Questa posizione lo rendeva consulente del fondatore, padre Jordan. Quando scoppiò la I Guerra Mondiale, il vertice dei Salvatoriani decise di lasciare Roma e di trasferirsi a Friburgo, in Svizzera.
L'elezione a Superiore Generale
Il terzo capitolo generale dell'ordine ebbe luogo nel 1915. Padre Pankratius aveva ricoperto la posizione di procuratore generale nei 13 anni precedenti. Durante questo periodo, aveva stretto molti legami con persone della Curia vaticana, ed era consulente di padre Jordan. Quest'ultimo, però, stava invecchiando. Le responsabilità e il carico di lavoro erano gravosi per lui, e si vedeva. Piuttosto che mettere in pericolo l'ordine che aveva fondato e che amava, rassegnò le dimissioni. Padre Pfeiffer venne eletto nuovo Superiore Generale dei Salvatoriani. La maggior parte del membri dell'ordine aveva grande fiducia in lui.
Padre Pankratius avrebbe guidato la Società nei 30 anni successivi. Amava padre Francesco, e nutriva un grande rispetto per lui, ritenendolo un modello. Credeva che la santità e le virtù di padre Jordan fossero la base per guidare come superiore religioso. Dopo la morte di padre Jordan, padre Pankratius si riferì alla scena biblica di Elia ed Eliseo, “Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!”
Il legame con Papa Pio XII
Durante la II Guerra Mondiale, padre Pfeiffer divenne un legame informale tra Papa Pio XII e la leadership tedesca durante l'occupazione nazista di Roma nel 1943 e nel 1944. Padre Pfeiffer si recava ogni due giorni alla Segreteria di Stato vaticana, dove informava lo staff del Pontefice degli ebrei che erano stati arrestati e riceveva richieste dal Vaticano per il loro rilascio, che avrebbe dovuto portare ai nazisti. Innumerevoli ebrei si salvarono in questo modo da una morte certa.
Non si sa quanti ebrei si siano salvati grazie agli sforzi di padre Pfeiffer. In un'occasione, il sacerdote ne fece rilasciare 249, destinati a finire davanti a un plotone di esecuzione. In un'altra occasione, andò direttamente dal generale Reiner Stahel, comandante delle forze naziste a Roma. Andò perfino da Heinrich Himmler per cercare di ottenere il rilascio degli ebrei. Si recava ogni giorno nella prigione di Regina Coeli e in quella di Via Tasso, e in genere tornava con un prigioniero liberato che aveva salvato da morte certa. Una volta riuscì a persuadere i nazisti a rilasciare 400 prigionieri che stavano per essere portati in un bosco per essere uccisi.
Padre Pankratius Pfeiffer cercò di aiutare tutti, indipendentemente da religione, colore o politica. Riuscì perfino a usare la sua influenza per salvare varie città italiane dal bombardamento. La sua reputazione si diffuse, e ben presto divenne noto come “l'angelo di Roma”.
Padre Pfeiffer morì purtroppo in un incidente stradale il 12 maggio 1945. Aveva 73 anni. Gli Italiani hanno dato il suo nome a una via di Roma.