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“Non vogliamo cancellare il Natale”. La commissaria Ue rassicura il Papa

Il commissario Dalli e il Papa contrariato.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 09/12/21
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Helena Dalli prova a spegnere le polemiche sull’assurdo documento, poi ritirato, e sulla tirata d'orecchie che le ha fatto il Papa

Ancora una retromarcia della Unione Europea sulla "libertà" di poter augurare Buon Natale.

«Voglio rassicurare sul fatto che né io né il mio team vogliamo cancellare il Natale». Ha risposto al Papa Helena Dalli, commissaria europea alla Parità, il dicastero dell’Unione Europea dal quale è trapelato l’ormai famoso documento interno sulla «corretta comunicazione», nel quale si raccomanda ai funzionari Ue di evitare i riferimenti al Natale per sostituirli con il più neutro «festività»

Quello pubblicato da Il Giornale «era un documento di linee guide sull'inclusione e per abbracciare la diversità», ha spiegato la commissaria Ue di nazionalità maltese (Europa Today, 8 dicembre).

Il messaggio per il Papa

«Sono sicura - ha controbattuto la commissaria Dalli - che il Papa capisca che l'inclusione è l’essenza» necessaria affinché «nessuno venga lasciato fuori dalle nostre società ed è ciò che voglio». Quanto al documento prima presentato allo staff e poi ritirato dopo gli attacchi che si sono scatenati in Italia e nel resto d’Europa, la commissaria ha provato a rispondere con diplomazia. «Come ogni altro lavoro in corso - ha detto - siamo aperti alle critiche e le ascoltiamo».

L’affondo del pontefice

Sul volo di ritorno dal viaggio apostolico a Cipro e Gracia, Papa Francesco era stato durissimo. «Il documento dell’Unione europea sul Natale…è un anacronismo questo. Nella storia tanti, tante dittature, hanno cercato di farla. Pensa a Napoleone: da lì… Pensa alla dittatura nazista, quella comunista…è una moda di una laicità annacquata, acqua distillata… Ma questa è una cosa che non funzionò durante la storia». 

L’Unione europea, aveva concluso il Papa in merito al documento, «deve rispettare ogni Paese come è strutturato dentro, la varietà dei Paesi, e non volere uniformare. Io credo che non lo farà, non era sua intenzione, ma deve stare attenta, perché delle volte vengono, e buttano lì progetti come questo e non sanno cosa fare, non so mi viene in mente. No, ogni Paese ha la propria peculiarità, ma ogni Paese è aperto agli altri» (Aleteia, 7 dicembre). 

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