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Mozart per l’Avvento e il Natale

MOZART
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Martín Susnik - pubblicato il 07/12/21
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Nell'anniversario della sua morte, ripercorriamo alcune sue opere

Il 5 dicembre 1791, Wolfgang Amadeus Mozart moriva a Vienna (Austria). Sulla sua morte circolano varie ipotesi, senza che si sia mai riusciti a definirne con precisione le cause. In questa sede non ci concentreremo sulla sua dipartita, ma sulla sua vita e la sua opera.

Approfittando del periodo di Avvento che stiamo vivendo, preparandoci alla festa della nascita di Nostro Signore, condividiamo alcune delle sue opere, collegate in un modo o nell'altro a questo periodo speciale dell'anno.

Iniziamo con un'opera non religiosa, ma che ci sembrerà natalizia. Si tratta di “Dodici variazioni su «Ah vous dirai-je, Maman»” in Do maggiore, K. 265, composte per piano nel 1781 (dieci anni prima della sua morte) a Parigi.

Come indica il nome, si tratta di variazioni che Mozart realizzò su quel brano che, anche se nell'originale tratta di una tematica amorosa, è stato poi utilizzato come canzone infantile (Twinkle, Twinkle, little Star in inglese) in qualche modo collegata al periodo natalizio. La melodia originale non è di Mozart, solo le variazioni che condividiamo di seguito nella versione di Alberto Lodoletti:

Il mottetto di un bambino prodigio

Passiamo ora alla sua musica sacra. Si sa che Mozart è stato un bambino prodigio. Ecco un mottetto per quattro voci miste che compose ad appena nove anni: God is our refuge, dal Salmo 46. Il titolo in inglese è dovuto al fatto che l'opera venne composta a Londra durante un viaggio della famiglia Mozart per l'Europa.

Un mottetto per virtuosi

Durante la sua visita in Italia nel 1773, Mozart compose questo noto mottetto religioso che secondo alcune fonti venne scritto per il castrato Venanzio Rauzzini, e secondo altre per una delle sue cantanti preferite, all'epoca molto giovane.

È indubbio che si tratti di un'opera impegnativa per chi canta (oggi è interpretata da un soprano). È divisa in tre parti (Allegro, Andante, Allegro), e il testo recita:

“Esultate, giubilate, o voi, anime beate, cantando soavi cantici; in risposta al vostro canto, i cieli cantano e suonano con me. Risplende benevolo il giorno, ormai sono scomparse nubi e tempeste; è sorta per i giusti una calma inattesa. Ovunque regnava oscura la notte, sorgete infine, voi che sinora avete vissuto nel timore, e offrite gioiosi alla felice aurora foglie e fiori di giglio a piene mani. O tu, corona delle vergini, dona a noi la pace. Consola le afflizioni, per cui il cuore sospira. Alleluia”.

Ecco la versione di studio (1994) dell'opera completa con la voce di Cecilia Bartoli:

Ecco la versione dal vivo (2016) di Regula Mühlemann (solo la prima parte e l'Alleluia finale):

Mozart e l'incarnazione del Verbo

Tra le composizioni dedicate specificatamente alla tematica dell'Incarnazione, è celebre soprattutto la seconda parte del Credo della Grande Messa in Do minore K 427.

Si tratta di un'opera rimasta incompleta, per cui non ha il corrispondente Agnus Dei, e per quanto riguarda il Credo è composto solo fino ai versi “et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine et homo factus est”, quelli che condividiamo ancora una volta nella versione di Regula Mühlemann.

Mozart e il vero corpo di Cristo

Per la festività del Corpus Domini del 1791, Mozart compose il mottetto Ave Verum Corpus K. 618 sul testo di un inno eucaristico attribuito a Papa Innocenzo VI. L'opera venne scritta per coro misto, archi e organo. Non è un pezzo molto complesso, ma è indiscutibile la sua bellezza e la capacità di commuovere il cuore pio (e anche quello che non lo è poi tanto).

Non è un inno natalizio, ma in questo periodo ci ricorda come il mistero dell'Incarnazione sia collegato a quello della Passione e della Resurrezione, ed entrambi lo siano al mistero eucaristico nel contesto dell'opera redentrice di Cristo.

Condividiamo la bella versione diretta da Leonard Bernstein. È quanto è sbocciato dalla penna e dal cuore di Mozart appena sei mesi prima della sua morte:

Ed ecco una registrazione più attuale sotto la direzione di Christian Badea:

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