La presenza nel mondo dell’Agnello di Dio, costituisce il più potente “antidoto” al veleno e alla menzogna del demonio. Che dal giardino dell’Eden fino alla consumazione della storia, sotto mentite spoglie, continua a tentare l’uomo per ottenerne la rovina, la disobbedienza, il peccato.
Nel libro “23 Cardinali commentano il Catechismo della Chiesa Cattolica”, curato da Marco Italiano (ed. Tau Editrice), disponibile dal 29 novembre 2021, l’autorevole cardinale Mauro Piacenza ci spiega come si muove, in modo viscido, l’azione del demonio tra gli uomini.
A livello della conoscenza
Il potere della menzogna del demonio, secondo il cardinale Piacenza, «non agisce mai, anzitutto, al livello dell’operare, dell’agire, ad un livello cioè immediatamente etico, o morale. La menzogna tenta la sua azione, sempre e prima di tutto al livello della conoscenza». Piacenza poi spiega alcuni modi “pratici”, con cui oggi il demonio prova a diffondere la menzogna tra gli uomini.
La negazione dell’Agnello di Dio
Anzitutto il demonio tenta di negare l’Agnello di Dio, di negare Cristo. «Ogni menzogna, anche apparentemente innocua, in fondo, è sempre negatrice della “verità tutta intera”. E quindi è contro il Logos, contro Cristo. Così, il demonio ha fatto, fin dagli inizi e per tutti i secoli, diffondendo errori ed eresie. Nell’ultimo secolo, poi, sta tentando di farlo per mezzo di una riduzione “moralistica” dell’Annuncio cristiano. Che lo vorrebbe privare della sua pretesa veritativa, per confinarlo nei limiti, innocui, di un codice etico che non può avere alcuna reale incidenza sul cuore dell’uomo».
L'ombra della "apostasia"
La menzogna «ha progressivamente consumato, negli ultimi cinque secoli, la separazione della fede dall’ambito principale della sua azione, cioè dalla ragione». Così sta spingendo «l’intero mondo occidentale a quella, ormai eclatante, “apostasia”, denunciata da San Giovanni Paolo II, arrivando a negare, così, la prima parte dell’annuncio: ”Ecco l’Agnello di Dio”».
La canonizzazione del mondo
Il demonio, poi, continua il cardinale Piacenza, «vorrebbe presentare “questo” mondo, ostile a Cristo, come il migliore dei mondi possibili. O comunque come l’unico possibile, come il mondo “laico”. Solo in esso, tutti gli uomini avrebbero piena cittadinanza, autentico rispetto, compiuta libertà».
"Senza Cristo"
Il mondo, quindi, «può essere solo ed esclusivamente quello “senza Cristo”. Ad ogni affermazione contraria, vengono riservati gli angusti spazi dell’emozione soggettiva e di un ingenuo anacronismo. È la dittatura del pensiero unico, così lontano dal pensiero comune di matrice cristiana!».
Il peccato non esiste
Infine, il demonio, dopo aver negato Cristo e canonizzato il “mondo”, tenta di negare il peccato del mondo, «perché si assopisca nel cuore dell’uomo l’invocazione della salvezza, il bisogno di un Redentore e lo stesso anelito a Dio.
In primo luogo, però bisogna considerare che non è mai possibile “negare” il peccato nella sua totalità. Poiché esso rappresenta un’esperienza dolorosa ed universale, che sempre porta squilibri e ferite, non solo a quanti lo compiono, ma all’intero tessuto sociale, a tutta l’umanità, unita da una misteriosa solidarietà».
La giustificazione dell’aborto
In secondo luogo, prosegue il cardinale Piacenza, il peccato, che in se stesso non può avere alcuna ragione di bene, «per essere proposto all’intelligenza e alla volontà umane, irriducibilmente fatte per il vero e per il bene, dovrà ricevere la sua legittimazione da altro, dal paragone con altro».
Per esempio, «l’uccisione di un bambino, come nel caso dell’aborto, non può mai ed in nessun modo rappresentare un bene. Come viene nascosto il “male intrinseco” di questo peccato, per poi arrivare a promuoverlo sotto le mentite spoglie della “interruzione di gravidanza”, del “diritto alla salute” o del “diritto riproduttivo”? Lo si potrà fare solo ponendolo in rapporto, prima, con la salute della madre, poi, con il rifiuto di una qualche malattia congenita, o di un suo rischio. Infine, con una male intesa libertà della madre».
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