Una novena dell’Immacolata che non è fatta di preghiere, ma di beatitudini. E’ quella che propone Don Giulio Maspero nel suo libro “Beata Colei che ha creduto - Novena dell’Immacolata” (edizioni Ares).
«Questo piccolo volume - spiega Don Giulio - è pensato come invito a una novena dell’Immacolata. Ma può essere utilizzato anche per una novena in preparazione della festa dedicando il primo giorno al trailer. E continuando a meditare una beatitudine per ogni giorno successivo, fino alla festa».
L’inizio delle meditazioni della novena è fissato al 30 novembre, e terminano l’8 dicembre, giorno della festa dell’Immacolata.
“Una fotomodella dello Spirito”
«Maria non è un semplice modello», afferma l’autore del libro. Ma «una specie di “fotomodella dello spirito”. Perché Lei è infinitamente di più. Per questo la domanda su cosa vuol dire Immacolata è così importante. Lei è il fondamento, il senso del mondo e della storia».
Maria nell'Antico Testamento
L’Immacolata, la Madre di Dio è presente già nei libri dell’Antico Testamento. «La bella Signora della quale si parla nei libri della Sapienza e dei Proverbi è stata interpretata come riferimento a Maria. È Lei di cui si dice: “Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d’allora” (Pr 8,22). Lei che era nel Cuore del Creatore prima di porre in essere il cielo e il mare, la terra e i campi con tutto ciò che esiste. Perché se Dio, nel momento della creazione, ha concepito il disegno meraviglioso di incarnarsi, deve aver concepito anche sua Madre».
La “donna dell’attesa” e l’Avvento
Se nel porre le fondamenta del mondo Dio sta “facendo il presepe”, come ha scritto in un bellissimo libro don Enrique Monasterio (“E Dio fece il presepe”, Ares 2020), «allora ogni cosa, ogni creatura, anche la più piccola, come i gigli del campo e i passeri del cielo, hanno il loro senso in Lei. Non c’è tramonto o tempesta, che non parli di Lei. Tutta la storia è sotto il suo segno».
«Lei, infatti, conosce l’attesa, Lei è la donna dell’attesa. E la novena dell’Immacolata coincide proprio con l’inizio dell’Avvento. Lei ha saputo aspettare, attendere il Signore, aspettare che nascesse, aspettare che tornasse dal lavoro o dalla predicazione, e questo saper attendere c’entra proprio con il suo essere Immacolata».
Le Beatitudini e l’Immacolata
Don Giulio Maspero nel libro “Beata Colei che ha creduto - Novena dell’Immacolata” propone, quindi, «un cammino per scoprire insieme cosa vuol dire che Maria è Immacolata, cosa vuol dire in profondità. Nel mio cuore questo desiderio nasce da una scoperta che ho fatto in un periodo di incertezza nella mia vita, come in quella di tanti, e che mi è calata dritta nell’anima. Se uno segue in questi nove giorni le Beatitudini, ecco che può scoprire a poco a poco un ritratto di Maria e il significato del suo essere Immacolata».
Così è proprio nelle Beatitudini «che possiamo cercare cosa significhi Immacolata».
La scoperta di Maria
Le Beatitudini sono otto nella versione di Matteo (5,3-12). «E noi abbiamo proprio otto giorni prima della festa, nei quali possiamo seguire una dopo l’altra queste affermazioni paradossali di Gesù. Così facendo, appunto, possiamo anche renderci conto che le Beatitudini richiamano in profondità sia la Salve Regina sia il Magnificat, è come se vi riecheggiassero».
Così tali preghiere «suggeriscono che, forse, queste Beatitudini così paradossali, dove si dice: “Beati gli afflitti” (Mt 5,4). Sono parole che Gesù ha rivolto anche a noi e che possono accompagnarci a scoprire chi è veramente sua Madre, l’Immacolata».