Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche di Don Tonino Bello. Il vescovo di Molfetta, già servo di Dio, è stato dichiarato venerabile.
Don Tonino Bello si incammina, così verso il prossimo "step della santità": l'iter per la beatificazione. Per arrivare a quel riconoscimento, bisognerà accertare la presenza di un miracolo avvenuto per sua intercessione.
Nel processo canonico per il vescovo pugliese sono già numerose le testimonianze di persone che sostengono di avere ricevuto grazie per sua intercessione. Che ora saranno studiate e approfondite da apposite commissioni mediche e teologiche.
"Pastore buono in mezzo al suo popolo"
Don Tonino Bello è stato un «un pastore buono in mezzo al suo popolo, servendo anche nella sua malattia». Una delle sue espressioni più note è “Chiesa del grembiule”, «che lascia, o tralascia, i segni del potere e sceglie il potere dei segni», come aveva ricordato il suo collaboratore in Pax Christi a Molfetta don Salvatore Leopizzi a Radio Vaticana .
Estimatore di don Tonino Bello
Papa Francesco è da tempo un estimatore di don Tonino: non a caso hanno diversi punti in comune sui temi sociali. Giancarlo Piccinni in “Don Tonino sentiero di Dio” (edizioni San Paolo) evidenzia questa condivisione di intenti. Sin dal primo giorno del suo Pontificato, Francesco quotidianamente ci ricorda che della pace abbiamo bisogno come il pane, e cari anche all’amato don Tonino, che per la pace si è fatto martire.
Una sola voce
Il grido dei due pastori, Don Tonino e Papa Francesco, è all’unisono: al punto tale che il lettore più attento farà fatica a individuare la paternità della fonte, se si citano i testi riguardanti il tema della pace o dell’ecologia, dei poveri e della loro dignità, dei diritti fondamentali per l’uomo come casa, terra e lavoro, delle pietre di scarto e della cultura dello scarto.
Papa Francesco nel suo viaggio pastorale in Puglia, si è recato personalmente sulla tomba di don Tonino Bello per una preghiera molto raccolta.