Da capo
Quante volte vorremmo tornare indietro? Taylor Swift ha deciso di farlo. Ha deciso di ri-registrare i suoi vecchi album in "Taylor’s Version", come li ha rinominati lei. Ovviamente non è puro passatempo, a quanto pare, non possedendo i master delle sue opere, questo era l'unico modo di tornare proprietaria della sua musica.
Sembrava follia ma Taylor si è fiondata (di nuovo) in cima alla classifica Spotify con l’album più ascoltato di sempre in un giorno. Non è che non ci abbia provato eh, la proprietà dei master originali degli album dal 2006 al 2017 gli è passata di mano due volte, ma non le è mai stato concesso di comprarne i diritti.
Così ha deciso di riprovarci con "copie d’autore" e aggiunta di inediti e pezzi rari (come i dieci minuti di "All Too Well") invitando i fan ad ascoltare le nuove incisioni. Lo so che è solo un meccanismo di licenze, diritti e profitti, ma ci leggo un qualcosa di poetico. Può essere una cosa che capita, una congiuntura astrale oppure persino la nostra quotidianità: la nostra "essenza", il nostro prodotto è di "proprietà" di qualcos'altro, non ci apparteniamo più e non sappiamo come tornare a riappropriarci di noi stessi.
Una nuova versione, più bella
E la vita assume un'altra musica, qualcosa che non sa di noi, di cui non possiamo poi usufruire per goderne. Essere come siamo è la nostra parte vincente, glitter e stonature comprese (o come Tay, rossetto rosso annesso!). E mi fa pensare a come sarebbe fantastico poter ri-incidere la mia vita! Cambiare quel discorso troppo frettoloso, quelle parole dette con leggerezza, quel tono che ha invertito tutto il senso.
Il Fan numero 1
Quanti più "scusa" vorrei registrare e quanti "grazie" vorrei armonizzare. Tornare indietro e allungare una pausa, dare più spazio al silenzio e lasciarlo parlare. Vorrei avere la stessa possibilità che ha Taylor, di riappropriarsi della sua parte migliore: di prendere in mano ciò che è stato e invece di piangermi addosso, ricomporlo, farmi ri-registrare ancora. Ma anche se questo non è possibile, è gratificante ricordarci che il nostro fan numero uno ci ama esattamente così, anche con le vecchie versioni che vorremmo cestinare, quelle che le ascolti e ti imbarazzano a tal punto da spegnere il disco.
Senza fare finta di nulla
Quel fan che mi ha visto su quel palco, ma non si è voltato a chiedere il rimborso del biglietto. Ha ascoltato, ancora, ancora e ancora, ma invece di criticare mi ha ricordato che posso incidere qualcosa di nuovo e fantastico, scalare ogni classifica anche con una vecchia melodia. Che posso dare a vecchie parole un nuovo peso, che anche se il passato non si cancella. Che, come per Taylor, c'è spazio per nuove versioni di me, sempre.
Confessione e misericordia: un continuo salto di specie
Che mi ama per i pregi e soprattutto per le stonature che cerco di eliminare. In ogni confessione ci riappropriamo di noi contro chi voleva toglierci la nostra essenza. Lui la conosce molto bene, la nostra discografia: tutta la produzione, cd di esordio inclusi, anche le incisioni dove abbiamo lasciato i diritti al nostro egoismo, alla nostra megalomania, alla parte imbarazzante e abietta di noi. Li ha ascoltati tutti, più di quanto possiamo ricordarli noi stessi, che li analizziamo da anni.
Come mi vede Lui
Ogni volta in quel confessionale Lui ci risponde: "Sì ok questo cd è una lagna, alzati però! Incidilo di nuovo!" No, non è che il nostro schifo non abbia significato, non abbia un peso, ma non siamo il prodotto fallimentare della casa discografica "Errori&Sbagli di fratelli di Abele e figli". Eh no, lui ci vede già trasfigurati, sente il suono delle nostre potenzialità, a cui ci ha destinati.
Tutti i grandi artisti hanno un esordio che vorrebbero riscrivere, o magari peggio, dimenticare. Ricordo l'esordio di un tizio ad esempio, un ammazza-cristiani che caduto da cavallo ha perso la vista ma affinato l'udito: "Datti una svegliata, Paolo!", fu il tonfo che sentì invece del solito "patafunfete".
L'esordio peggiore di tutti i tempi si rialzò e ri-incise quella complilation tremenda che era la sua vita: divenne il più grande discografico di tutti i tempi e ancora oggi a messa lo ascoltiamo .
Quando affiniamo l'orecchio e capiamo che la nostra musica è fuori tono, fuori tempo, una lagna assurda, dobbiamo avere il coraggio di ri-incidere quello che è stato e dare un nuovo sound, perché solo così, solo credendoci e migliorandoci ogni volta, le vecchie incisioni perderanno valore, e come Taylor, avremo vinto su chi di "diritto" vuole appropriarsi di noi.