Cinque decenni dopo la sua ripresa, il Segno di Pace lascia perplessi ancora molti di coloro che vanno a Messa, e la confusione cresce se ci si addentra nella sua lunga storia.
Il Bacio di Pace, com'era noto una volta, si verificava a malapena prima dell'era Covid. Quella che è stata per secoli una parte fondamentale della Messa era già stata ripetutamente sostituita da cenni, strette di mano e dall'occasionale abbraccio. Il rituale originario aveva il proprio accessorio, il bacio, che oggi si vede raramente. I modi erano vari, e il più semplice era la “tavola della Pax”.
Il bacio della “Pax”
Per secoli la tavoletta della Pax veniva baciata dal sacerdote che officiava la Messa prima della Comunione e poi passata agli altri sacerdoti e diaconi sull'altare. Da lì veniva poi portata ai fedeli.
Esistono numerosi resoconti antichi sulla Pax, non sempre concordi tra loro, e restano ancora molte tavolette. Un aspetto che mi fa interrogare è il fatto che appaiano raramente nei dipinti della celebrazione della Messa. Non dovremmo vederle su ogni altare rappresentato nei quattro secoli in cui sono state di uso comune?
Stranamente non è così. Parte del motivo è il fatto che del gran numero di dipinti religiosi, relativamente pochi raffigurano la Messa. La maggior parte degli artisti e dei mecenati preferiva concentrarsi sugli eventi originari piuttosto che sulla loro ripresentazione quotidiana nella loro chiesa locale. L'eccezione principale a questa scarsità è un evento specifico, la Messa di San Gregorio. In questa occasione leggendaria, Papa Gregorio I e la congregazione sperimentarono la Presenza Reale sull'altare. Dal calice apparve Nostro Signore, cosa che deve aver lasciato senza parole qualsiasi dubbioso fosse presente.
Non sorprende che la Pax appaia raramente in questi dipinti. Ci sono sempre calice, patena, messale e candelabri, ma non c'è necessità che il celebrante baci l'immagine di Gesù quando era pienamente presente.
Una soluzione igienica al bacio tra i banchi
L'obiettivo della Pax era creare un legame con Cristo. Il bacio della pace era una trasmissione da Dio al sacerdote, che poi lo passava alla congregazione.
Nelle chiese cattoliche, uomini e donne erano una volta divisi, come accade ancora oggi nella maggior parte delle parrocchie ortodosse. Dopo più di mille anni di questa pratica, i cattolici medievali permisero di mischiare i sessi a Messa e iniziarono a favorire l'uso di una Pax. Oltre a questioni igieniche, questo placava alcune delle preoccupazioni morali sul fatto di darsi un bacio troppo “effusivo”. È stato in Inghilterra che sembra essere iniziato l'uso di uno strumento neutro e inanimato per sostituire il contatto umano diretto.
Durante quel periodo precedente alla Riforma, l'Inghilterra era una parte significativa del mondo cattolico, e ha prodotto alcune delle più belle opere d'arte devozionale. La tavoletta della Pax era un altro oggetto realizzato dagli Inglesi dal XIII secolo in poi. In genere piatte, le tavolette venivano prodotte in metallo, legno e avorio. In genere vi veniva rappresentata la vita di Cristo, soprattutto la crocifissione, ma potevano anche figurare la Vergine Maria o i simboli delle fede.
Le dimensioni di una Pax venivano dettate dalla necessità di passarla in chiesa. Doveva essere alta almeno qualche centimetro per evitare che si perdesse tra la folla, ma non poteva essere neanche troppo grande e pesante. In genere sul retro c'era una maniglia per facilitare il passaggio. A volte era attaccata a un'asta e presentata a ogni fedele da un operatore specifico. Spesso c'era una seconda persona che asciugava la Pax dopo ogni bacio.
Il modo in cui la Pax veniva usato differiva in base alle zone. In alcuni luoghi era solo per il clero, in altri per il clero e i fedeli di status elevato. Nella maggior parte dei casi, era per chiunque si avvicinasse all'altare.
Alla fine la Pax perse sostegno ovunque, anche se appare occasionalmente nella forma straordinaria della Messa. Anziché portare la pace di Cristo ai singoli fedeli e unire le comunità, spesso suscitava dissenso. Emerse un ordine di precedenza che lasciò insoddisfatti i fedeli di sesso sia maschile che femminile.
Tommaso Moro lamentava che “gli uomini sono in disaccordo sul fatto di baciare la Pax”. Anche Shakespeare la menzionava, pur essendo vissuto dopo la Riforma. La sua conoscenza della Messa era superiore a quella degli editors successivi, che hanno cambiato il suo testo su un uomo che aveva “rubato una Pax... di poco prezzo” in “rubato una pisside” (un contenitore di Ostie consacrate). Uno di questi editors era il dottor Samuel Johnson, che sembrava non conoscere la Pax. Dall'altro lato, si pensa che Shakespeare avesse simpatie cattoliche nascoste, nonché una buona memoria di pratiche ormai sradicate.