La storia che vi raccontiamo oggi è come una luce piccola, una testimonianza non eclatante, niente di pazzesco o sorprendente, ma piena di calore. Racconta l'esperienza del Cammino di Santiago percorso da Carolina, 25 anni e gli occhi azzurrissimi, occhi che però avevano perso guizzo e passione dopo la morte di sua mamma.
Con il Cammino di Santiago sono tornata viva
Scrive infatti la ragazza nel gruppo pubblico di Facebook Cammino di Santiago:
Ma facciamo un passo indietro: Carolina in piena estate, è il primo agosto, decide di fare il pellegrinaggio di Santiago. Prenota immediatamente il volo e il 13 settembre è già in cammino. Un anno prima, lo stesso giorno, era morta sua madre.
Il primo giorno di cammino ad un anno preciso dalla morte della madre
Il Cammino di Santiago: chi si mette in viaggio porta nel cuore la speranza
Orfana di mamma, scrive: orfana, una parola difficile da pronunciare e mandar giù. Essere orfani ovvero soli, improvvisamente grandi, "abbandonati". Mi ricordo che un giorno Papa Francesco disse che "un cristiano senza la Madonna è orfano", e con questo suo pensiero mi piacerebbe dire a Carolina che non è davvero senza la Mamma, visto che Maria è madre di tutti noi.
Nonostante il cuore pieno di gelo e sofferenza, questa ragazza dolce e generosa non sceglie di restare ferma nel suo dolore, decide di mettersi in viaggio. Questo è l'aspetto che più mi colpisce: invece di crogiolarsi nel lutto che l'ha colpita, di chiudersi in casa, di "freezarsi", inizia un cammino, e chi cammina ha sempre dentro un fuoco, anche se piccolo, una speranza. Camminare ti costringe ad alzare lo sguardo, a notare il panorama, a incontrare l'altro sul tuo percorso, qualcun altro ma anche te stesso.
"Adesso comprendo l'amore che mi circonda"
(Cammino di Santiago)
Carolina è sincera e scrive che il dolore non passa, che la nostalgia di chi amiamo e non abbiamo più fisicamente accanto a noi è sempre intensa, che gli interrogativi sulla propria vita restano, ma che il pellegrinaggio di Santiago le ha ricordato di essere viva e di poter ancora amare. Che poi sono le uniche cose essenziali che davvero possediamo.
Il Cammino di Santiago per uscire dal pozzo del dolore
"Tentare di volermi bene ancora" scrive Carolina, ovvero accettarsi, accogliere anche le cose che non si apprezzano della propria persona: le durezze, i limiti, i difetti. Proprio come fa una madre con i figli. E accettare anche la propria storia, compresi quegli eventi brutti e incomprensibili che si vorrebbero cancellare, senza lasciarsi imprigionare nella ragnatela del dolore.
"Ho portato sempre la mia mamma con me"
La ragazza conclude il suo scritto così:
E infatti le foto lo testimoniano, Carolina durante più tappe del pellegrinaggio sfoggia il suo sorriso più bello mentre stringe tra le mani l'immagine della madre. Perché chi è stato amato e ha a sua volta ri-amato, non sarà mai orfano veramente.