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Pregare per gli abusati e i sopravvissuti vittime di abuso.

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Don Fortunato Di Noto - pubblicato il 15/11/21
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In vista della Giornata Nazionale di Preghiera per le vittime e i sopravvissuti che si terrà il 18 Novembre

Conservo con molta gelosia delle corone di S. Rosario che diverse vittime mi hanno ‘regalato’ invitandomi a pregare per loro. Quando me li hanno donati mi hanno detto: prega e fai pregare per noi, preghiamo per la nostra amata Chiesa.

Ogni giorno, indegnamente prego e faccio pregare. Da sempre.

Ogni giorno non nego mai una preghiera dentro la celebrazione della Santa Messa. Per loro, vittime e sopravvissuti, insieme a tutta l’umanità, offro al Signore le loro vite, il loro dramma, la loro fatica, la loro rabbia, le loro delusioni, i loro silenzi: Signore, riempi il loro cuore del Tuo Amore, risana le ferite perpetrate dai tuoi ministri, allevia le sofferenze e i patimenti a causa delle lacerazione del corpo e dello spirito. Rivifica l’amore per Te adombrato e oscurato dal non amore dell’egoismo e della perversione di chi ha scelto l’inferno. Perdonaci per le nostre omissioni. Sostienici per amare e proteggere i prediletti tuoi.

La Chiesa in Italia ha istituito la 1° Giornata Nazionale di Preghiera per le vittime e i sopravvissuti1 e attraverso una serie di iniziative ha chiesto a tutti i Vescovi diocesani in Italia di promuovere, tra i fedeli, un momento di preghiera il 18 novembre di ogni anno ( anche se qualche diocesi ha scelto il 21 o il 28 novembre, per questo primo anno).

La preghiera, intensa e profonda proposta, oltre a un modello di Veglia di preghiera, e l’invito a realizzare delle iniziative di sensibilizzazione diocesane e parrocchiali è l’auspicio di un nuovo e sempre vivo cammino di conversione e di attenzione per le vittime e per un impegno permanente pastorale per l’infanzia.

Video informativi (segnalo quello del Servizio tutela Minori della CESI, Conferenza Episcopale Siciliana), convegni e incontri (Piacenza, Bologna), Veglie e fiaccolate organizzate dalle parrocchie (Palermo), condivisioni della preghiera diffusa dalle CEI2 sono come le mani della Chiesa’ che finalmente in senso corale sta impastando le vie della speranza.

I Servizi di Tutela Regionali e Diocesani (istituiti nelle Chiese locali) sono impegnati nel promuovere e diffondere tale significativa iniziativa di preghiera e di sensibilizzazione anche per i non credenti.

La Giornata ha come riferimento Papa Francesco e l’impegno della Pontificia Commissione Tutela Minori, quando nel 2016 istituì in tutto il mondo una Giornata Mondiale di Preghiera che aiutasse a riflettere e a pregare per le vittime, i sopravvissuti e promuovere un impegno di tutti i fedeli battezzati, e non credenti così come intensamente espresso nella Lettera al popolo di Dio (2018)3.

La Giornata Nazionale promossa dalla CEI coincide con la Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, istituita dal Consiglio d’Europa e giunta alla 7° edizione.

Uniti si vince, uniti, il male, ha più paura.

Meter (che da 25 anni celebra la Giornata Bambini vittime della violenza, dllo sfruttamento, della indifferenza contro la pedofilia, dal 25 aprile alla prima domenica di maggio) non può non aderire alla Giornata nazionale di preghiera indetta dalla CEI; si intensifica, ed è un invito a tutti, la rete di protezione per la tutela dei minori. Tutti e nessuno escluso deve fare la propria parte ma non in maniera frammentata o contrapposta, sarebbe un fianco aperto per le perpetuazione dello stesso abuso.

E’ impegno di tutti elevare preghiere e suppliche e sensibilizzare e agire, affinchè le vittime si sentano accolte, amate, accudite e non dimenticate da parte del Signore e della Comunità credente. Non devono sentirsi ‘scartate’ né dalla Chiesa come dalla Società.

Abbiamo un debito nei loro riguardi e non possiamo più pensare di non ascoltarle, accoglierle, accudirle, accompagnarle e ricevere da loro indicazioni nuove e autentiche affinchè non ci siano più errori e negligenze. Abbiamo bisogno di loro per migliorare le leggi, ricevere indicazioni su come agire contro questo ‘strutturato male’ che ha addentellati e mentalità come il sistema mafioso.

E’ un cammino necessario, anche se ci sono delle resistenze e delle paralisi che non permettano di ‘camminare’ in questa nuova e feconda azione contro ogni forma di abuso.

Gli abusi nel mondo sono sotto gli occhi di tutti, tanti, numerosi e devastanti ed è molto triste la cecità ancora di molti e la insensibilità di tanti.

Di frequente non c’è una assunzione di responsabilità che dovrebbe, senza ma e senza se, far convergere gli impegni nel contrasto, nella prevenzione, nella informazione permanente; un abuso non può restare impunito e una colpa deve trovare un percorso ‘riparativo’. Difficile da applicare ma via possibile.

La denuncia non è un male farla, è male quando non si fa e quando gli interventi sono pressappochisti e relegati al solo scandalo mediatico.

Pregiamo in questa Giornata e che ce ne siano tante altre. Anzi, preghiamo e agiamo ogni giorno.

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