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Chi è Salvo Valenti, il veggente che dice di parlare con san Michele?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 13/11/21
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Una inchiesta teologica sul presunto veggente (per ora non riconosciuto dalla Chiesa) nel nuovo libro di don Marcello Stanzione

In Sicilia (e non solo) molti fedeli seguono le sue indicazioni, nonostante la Chiesa non lo abbia mai riconosciuto: stiamo parlando del presunto veggente Salvatore (Salvo) Valenti, un uomo palermitano che dal 2012 sostiene di vedere san Michele arcangelo. 

Don Marcello Stanzione, da studioso del culto micaelico, ha scritto una interessante inchiesta teologica su Salvo Valenti nel libro “San Michele appare a Salvatore Valenti - Inchiesta teologica su una presunta apparizione dell’arcangelo in Sicilia” (edizioni Segno).

SAINT MICHEAL

Una famiglia di persone semplici

Salvo Valenti nasce l’11 marzo 1984 a Palermo da Antonino e Rosalia Lopes. E' il primo di tre fratelli. La sua è una famiglia composta da persone semplici, il papà è impiegato in un’azienda privata di prodotti alimentari, la mamma casalinga. Da lei riceve la sua prima formazione religiosa. Ed è lei ad accompagnarlo in Chiesa ogni domenica, presso la parrocchia di santo Stefano con l’allora parroco don Angelo Utro. 

Rapito da Gesù

Già da bambino, Salvo Valenti inizia a collezionare santini e durante la messa spesso gli capita di rimanere come rapito contemplando l’immagine di Gesù. Ed avverte forte, dentro di sé, il desiderio potente di ricevere la santa comunione, pur essendo ancora in un’età precoce. 

Nella sua vita avverte forte anche la presenza della Madonna. Riceve la sua prima comunione all’età di otto anni. 

Le parole dell’esorcista 

All’età di tredici anni la mamma lo accompagna dal frate conventuale padre Matteo La Grua, potente esorcista e grande carismatico per chiedergli, come fanno tanti fedeli a Palermo, una preghiera di benedizione. In quell’occasione, durata non più di cinque minuti, il sacerdote lo benedice tramite l’imposizione delle mani e gli affida una profezia: “Nella tua vita dovrai portare una grande croce, il Signore ti è vicino ed ha un disegno su di te”. In quel momento non capisce il significato di quelle parole ma oggi tutto è chiaro: padre La Grua ha forse “visto” le meraviglie di cui sarebbe stato protagonista l’arcangelo San Michele nei confronti di questo ragazzo? 

Il matrimonio con Simona

Dopo le scuole medie, Salvo si iscrive all’Istituto Tecnico commerciale per ragionieri e si diploma nell’anno 2003. Salvo è stato ausiliare nei carabinieri prima in Calabria e poi a Roma, successivamente lavora per due anni come magazziniere. E oggi come rappresentante di generi alimentari, al pari del padre e dei fratelli, senza mai trascurare i suoi impegni di fede. Conosce una ragazza di Palermo, Simona Tornadio, con la quale si unisce in matrimonio il 12 luglio 2016. Frequenta con assiduità la sua parrocchia di sempre, quella di santo Stefano alla Zisa, dove incontra il nuovo parroco don Antonino D’Anna che diviene il suo confessore. 

Il padre spirituale 

Il saggio e anziano frate francescano conventuale padre Tommaso Gaudio, esorcista a Catania, invece diviene il suo padre spirituale. Ogni seconda domenica del mese e l’ultima domenica di settembre, come avrebbe richiesto l’arcangelo durante le presunti visioni, si reca a Petralia Sottana (Palermo) in pellegrinaggio. 

Su richiesta dell’allora vescovo di Cefalù mons. Vincenzo Manzella ed in obbedienza a quanto da lui richiesto, non sale sul monte insieme ai pellegrini, ma attende in Chiesa mettendosi in preghiera. Inizia a percorrere l’Italia in lungo e in largo, viene invitato in diverse città per portare la sua testimonianza a formare nuovi gruppi di preghiera. 

I gruppi di preghiera 

Nonostante le difficoltà che si presentano quotidianamente, egli si affida a Dio e all'arcangelo. E porta avanti questa opera, creando numerosi gruppi di preghiera non solo in Italia. Se ne contano diversi in tutta Europa. In modo particolare in Francia, oltre che in Portogallo, Spagna e Polonia. 

La richiesta particolare di san Michele 

Salvo Valenti nel 2019 riceve l’invito da san Michele a compiere una particolare penitenza affinché l’umanità comprenda che Gesù è vivo nell’eucarestia ed è la nostra unica salvezza. Dalla sua parrocchia palermitana si reca a Petralia con una croce impiegando tre giorni di cammino a piedi per 150 chilometri da venerdì 27 a domenica 29 settembre. 

Nel 2020, per oltre un mese, da fine settembre a tutto ottobre, la penitenza consiste nel partire da Palermo a Petralia per rafforzare e consolidare l’opera fondata e guidata da san Michele. E poi da Petralia a Bruxelles affinché venga scritta una carta dei valori cristiani per i popoli di occidente e vengano abolite le leggi che offendono Dio. 

L’ultima richiesta dell’arcangelo 

Nel 2021 san Michele lo avrebbe invitato ad organizzare per il 2 ottobre una manifestazione pacifica davanti al parlamento nelle capitali europee, come Roma e Parigi, affinché vengano difesi i valori e i diritti del popolo cristiano soprattutto in sede legislativa.

«Se veramente l’arcangelo Michele è apparso al siciliano Salvatore Valenti - spiega don Marcello Stanzione, autore del libro - non sono certamente io a stabilirlo. Bensì è la competente autorità ecclesiastica a doverlo indagare ed eventualmente a dichiararlo ufficialmente oppure negarlo. Da molti anni studio l’angelologia e le apparizioni di san Michele lungo i secoli ed ho trovato particolarmente interessanti queste presunte rivelazioni del principe degli angeli ad un giovane palermitano del ventunesimo secolo. Io non escludo a priori la veridicità di tali apparizioni michaeliche in Sicilia, anche perché Salvo Valenti mi è sempre sembrato un giovane sincero ed affidabile, ma questo è solo un mio giudizio personale privato». 

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