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Embrioni confusi nella fecondazione in vitro, le madri si scambiano le figlie

NEWBORN, MUM
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Annalisa Teggi - pubblicato il 12/11/21
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Accade a Los Angeles. "Quando ho saputo che non era mia figlia, ho cominciato a sperare che il mio embrione esistesse ancora in laboratorio" racconta Daphna Cardinale.

Embrioni conservati, buttati, confusi, come merce da banco al supermercato. Se la procedura fila liscia, tutto bene e l'insanabile frattura resta invisibile. Quando un errore costringe a usare termini tecnici per ciò che è sangue del tuo sangue, l'essere umano si accorge che non può tollerare che la vita sia ridotta a prodotto.

Il caso dell'americana Daphna Cardinale sta portando di nuovo all'attenzione mediatica il far west delle cliniche per la fertilità. L'avvocato della donna ha dichiarato: "Ci sono più norme in un negozio da barbiere o dall'estestica che nell'industria della fertilità".

Partorire la figlia di un altro

Un sospetto alla nascita: quella figlia nata dalla fecondazione in vitro non assomiglia ai genitori. Che fare? I coniugi Daphna e Alexander Cardinale si sono trovati a gestire una situazione emotiva critica. Lui voleva lasciar perdere e semplicemente amare la bambina che aveva davanti.

Un matrimonio può essere messo in crisi, patire una prova seria di fronte a una realtà simile. Ci è voluto tempo per marito e moglie per confrontarsi, scegliere insieme.

Dov'è il mio embrione?

La ricostruzione dei fatti ci restituisce una trama a non pessimo fine, ma in cui traluce uno sfondo orrendo. Embrioni scambiati, entrambi impiantati quasi contemporaneamente, le coppie coinvolte vivono a poche miglia di distanza. In fondo, tra mille possibilità questo è lo scenario meno tragico. Ciò ha permesso a entrambe le coppie di genitori di vivere un elemento di dramma in meno in questo trauma: le figlie hanno solo una settimana di differenza, abitano vicini. Ma poteva accadere che uno dei due embrioni non fosse impiantato, fosse buttato, chissà che altro.

IN VITRO

Ed è infatti la prima cosa che ha pensato Daphna una volta che il test del DNA le ha confermato che quella che teneva in braccio non era la sua figlia biologica. E il mio embrione d0v'è? Improvvisamente diventa chiara e drammatica l'ipotesi che quel piccolo inizio di vita potrebbe essere stato scartato o dimenticato. Il terribile rovescio della medaglia mostra a una madre quanto sia disumano che un embrione sia ridotto a oggetto da laboratorio.

Figlio di chi?

L'embrione esisteva ed era diventato la figlia di un'altra coppia. Le due famiglie si sono incontrate e dopo un periodo di condivisione emotiva, di discussione e anche di consulti legali hanno deciso di scambiarsi le figlie.

Da questo incontro sono emerse domande complicate. Se l'embrione è di un altro, quella che ho portato in grembo per nove mesi, partorito e allattato non è più mia figlia? Se lo restituisco ai suoi genitori smetto di avere un legame con lei? E la mia figlia naturale smette di essere legata agli altri genitori?

Chi è figlio di chi? Chi è madre e padre di chi?

Dover superare l'estraneità di fronte a una figlia biologica, rimanere legati a una bambina che non smette di essere figlia anche se biologicamente non lo è. A fronte di questo scenario (che è solo uno di altri possibili) è chiaro che si deve rimboccare le maniche l'etica di un mondo sempre più spregiudicato sul controllo e sulla manipolazione della vita. Non è solo una questione di controllo di processo aziendale.

Una sorella se ne va, ne arriva un'altra

Non bastasse questo cumulo di ferite, un altro aspetto della vicenda non è da trascurare. I Cardinale avevano già un'altra figlia più grande, 7 anni. Questa bimba ha assistito a un cambio di sorella. Si era senza dubbio affezionata a quella che era nata e rimasta con loro per quasi un anno. Dovrà ricostruire un legame con la sorella biologica che ancora non conosce. Come rielaborerà emotivamente questo scambio che sembra tanto simile a quello che capita in un negozio per il cambio di un vestito, di un gioco?

Dal punto di vista psicologico sono stati messi in conto danni a lungo termine. Le famiglie sono in cura per sintomi da ansia, depressione e disturbo da stress post-traumatico

POCZUCIE WINY

Battaglie legali

Una storia così intima e ferita ora deve fare i conti anche con tutti i risvolti giudiziari della vicenda. Per potersi scambiare i figli - espressione orribile - le due famiglie hanno dovuto avviare delle pratiche legali. Per avere giustizia - espressione riduttiva - i coniugi Cardinale hanno intentato causa al California Center for Reproductive Health di Los Angeles e al laboratorio In VitroTech Labs, su cui pesano accuse di negligenza medica e occultamento fraudolento.

Si tratta di un passo necessario, ma evidentemente riduttivo rispetto alla portata dell'evento. Un tribunale potrà arrivare a una sentenza in grado di quantificare un risarcimento in base a griglie specifiche, analisi, prove. Ma nessuna griglia tiene in questa storia, e in altre simili a questa. E' evidente che si tratta di una caduta senza reti di sicurezza in un pozzo profondo e buio. Sempre più spesso ci verrà chiesto di offrire aiuto, conforto e speranza a persone allo sbando in mezzo a un mondo che offre un menù molto vasto di opportunità per una felicità a tutti i costi, ma dal conto troppo salato.

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