Nelle gerarchie angeliche, sono gli angeli che proteggono i sacerdoti e hanno delle caratteristiche spirituali particolari: si chiamano Potenze. E Marcello Stanzione descrive la loro delicata missione nel libro “La vera storia della corona angelica” (Edizioni Segno).
Il ruolo delle Potenze è particolarmente delicato nel contesto attuale in cui molto spesso i sacerdoti si trovano in situazioni poco felici, come è capitato con gli abusi sessuali o la crisi delle vocazioni. Ora più che mai invocare la protezione di questi spiriti può essere un argine per le derive che alcuni di loro incrociano durante il mandato pastorale.
Vestiti con colori variabili
Le Potenze, che la mistica Mechtild Thaller descrive, durante una visione, nei seguenti termini: «Gli angeli del coro delle Potenze sono grandi. Essi sono vestiti di un camice e di una dalmatica il cui colore varia secondo le virtù delle persone che servono. Salvo rare eccezioni, essi sono dedicati esclusivamente al servizio dei sacerdoti. Essi hanno un aspetto serio».
La missione delle Potenze
Considerando il ruolo degli spiriti celesti nell’unione dell’anima con Dio, santa Gertrude d’Helfta insegna delle Potenze quale missione essi compiano presso di lei: «Sapendo qual è la gioia di quelle nozze che ti uniscono al benamato, noi vigiliamo nel respingere, sia dentro che fuori, tutto quello che potrebbe imbarazzare o turbare le vostre dolci confidenze. Poiché esse riempiono di allegrezza tutta la corte celeste e colmano la Chiesa di felicità. Vicino a Dio, in effetti, un’anima che ama possiede un più grande potere che non ne avrebbero una dozzina di migliaia, senza amore».
Non solo “esclusivi” dei sacerdoti
Le Potenze hanno dunque una missione di ordine spirituale, che riconosce loro anche Jean Ruysbroeck. Il fatto che Mechtild Thaller ne fa gli angeli custodi del sacerdozio, non esclude – come tutti gli spiriti celesti – che essi esercitino un’influenza presso ogni anima che li invoca.
Il nome “Potenze”
Il nome di questo coro si trova anche nella Scrittura del Vecchio Testamento, come nel libro di Daniele, “O potenze tutte del Signore, benedite il Signore”. Nel Nuovo Testamento il nome prende il significato più specifico di un particolare ordine di spiriti celesti, sia angeli buoni che spiriti maligni.
Gli angeli buoni vengono menzionati nel seguente passaggio: «Perché la multiforme sapienza di Dio sia manifestata ai Principati e alle Potestà, nel cielo per mezzo della Chiesa».
Gli angeli caduti, al contrario, vengono menzionati qui: «La nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro Principati e Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra».
Il Potere Supremo
La natura degli angeli chiamati Potenze, viene anche descritta da Dionigi: «Il nome delle Sante Potestà, coeguale alle divine Dominazioni e Virtù, indica un ordinato e sconfinato ordine nelle accoglienze divine, e la regolazione di potere intellettuale e soprannaturale che non degrada mai la sua autorità dalla forza tirannica, ma è irresistibilmente incoraggiata nel dovuto ordine al divino. Esse generosamente guidano quelli che si trovano sotto di loro, appena possibile al Potere Supremo che è la fonte del potere».