Negli ultimi tempi, Papa Francesco ha puntato spesso su un tema particolarmente importante: la custodia del creato. In Italia, a Parabita, un piccolo borgo del Salento, da secoli la Madonna è invocata con il titolo dell’Agricoltura a difesa del creato e degli agricoltori.
Il monaco in fuga
La tradizione vuole che l’icona della Vergine della Coltura sia stata dipinta da un monaco bizantino fuggito dall’Oriente e rifugiatosi nel meridione d’Italia. La presenza di una serie di monasteri bizantini in Terra d’Otranto confermano che quest’ipotesi sia veritiera.
La tradizione orale ci tramanda che il pio monaco avesse interrato la sacra Immagine per evitare persecuzioni iconoclaste e che, qualche tempo più tardi, un pio agricoltore intento ad arare la terra trovasse l’icona di Maria. Infatti, i buoi che trainavano l’aratro si sarebbero inspiegabilmente arrestati, mentre l’aratro si era impigliato. L’agricoltore intuisce qualcosa di strano e inizia a scavare. La sorpresa fu grande quando trovò il Monolito in pietra raffigurante la Madre di Dio.
Il prodigio della Madonna
Dopo esser corso in paese a darne l’annuncio, il Monolito venne portato nella chiesa matrice del borgo. Ma il prodigio si verificò il giorno seguente. L’icona della Madonna dell'Agricoltura non si trovò più nella chiesa parrocchiale, ma venne rinvenuta fuori dalle mura, proprio in mezzo ai campi.
Il popolo interpretò questo segno quale la volontà di Maria di voler stare in mezzo ai campi, scegliendo di proteggere l’agricoltura e quanti lavoravano i campi.
Protettrice degli agricoltori
Sul luogo del prodigio venne edificata la chiesa che, col tempo, venne abbattuta e costruita una nuova, elevata da San Giovanni Paolo II alla dignità di Basilica minore. Lo stesso Pontefice che, nel 1982, aveva proclamato la Madonna della Coltura protettrice degli agricoltori delle province salentine di Lecce, Brindisi e Taranto.
Il Monolito è a forma cubica ed è affrescato in tutti i lati. Nella parte anteriore è affrescata l’icona di Maria, mentre ai lati e nella parte posteriore vi sono delle sigle greche che richiamano la divina maternità di Maria e lodano il Figlio Gesù quale luce del mondo.
Il batterio killer
Il popolo salentino e gli agricoltori pugliesi ricorrono a Maria, Regina della Coltura, per impetrare da lei aiuto e protezione nel loro difficile lavoro. In un mondo che, negli ultimi anni, ha ferito in modo indelebile la creazione, la terra della Madonna della Coltura è stata vittima del batterio killer della xylella, che ha ucciso tutti gli ulivi salentini. La natura si è ribellata tra siccità e grandine e, infine, dileggiata dal sempre più crescente fenomeno dell’inquinamento ambientale.
Il popolo devoto alla Madonna dell'Agricoltura, la invoca con queste parole: “Se l'acqua il contadino desidera, prontamente risponde Maria. E col favore della pioggia la terra dà frutti ubertosi”.