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Tutto il mese di novembre si può ottenere l’indulgenza plenaria per i defunti

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/10/21
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Nuovo decreto del Vaticano che conferma le indicazioni date già lo scorso anno. Ecco i dettagli per conseguire questo beneficio spirituale che "aiuta" i defunti
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Un Decreto della Penitenzieria Apostolica conferma le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti per tutto il mese di novembre 2021. Come è accaduto già lo scorso anno.

L'indulgenza chiesta dai vivi per i loro defunti aiuta la purificazione delle anime in Purgatorio, e la preparazione di esse ad entrare in Cielo in pienezza. In questo momento di particolare emergenza sanitaria, la Chiesa ha voluto allargare i tempi e i “requisiti” per potere usufruire di questa grazia, sia per i nostri cari defunti, sia per i defunti in generale.

Il Decreto

«La Penitenzieria Apostolica, ascoltate le varie suppliche recentemente pervenute da diversi Sacri Pastori della Chiesa, a causa dello stato di perdurante pandemia, conferma ed estende per l’intero mese di novembre 2021 tutti i benefici spirituali già concessi il 22 ottobre 2020, attraverso il Decreto Prot. N. 791/20/I».

Con quel decreto, «a causa della pandemia da “covid-19”, le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti venivano prorogate per tutto il mese di novembre 2020».

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“In filiale comunione verso il Sommo Pontefice”

«Dalla rinnovata generosità della Chiesa - si legge nel Decreto - i fedeli attingeranno certamente pii propositi e vigore spirituale per indirizzare la propria vita secondo la legge evangelica, in filiale comunione e devozione verso il Sommo Pontefice, visibile fondamento e Pastore della Chiesa Cattolica. Il presente Decreto è valido per tutto il mese di novembre. Nonostante qualsiasi disposizione contraria».

Le condizioni per l’indulgenza 

Il decreto di ottobre 2020, valido anche quest’anno, stabilisce l’Indulgenza plenaria per i defunti, visitando un cimitero e pregando per i defunti anche soltanto mentalmente.

Di norma il conseguimento di una indulgenza plenaria per i defunti è stabilita solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre: quest'anno può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti.

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“Padre Nostro” e il “Credo”

Sempre il decreto afferma che «l’Indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi. Ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli.

Per chi non può uscire di casa

Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria per i defunti a determinate condizioni.

Cioè unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre). Questo deve avvenire davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, e recitando pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli.

Oppure possono ottenere l'indulgenza plenaria per i defunti, intrattenendosi nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti. O, ancora, compiendo un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita.

Favorire la Comunione agli infermi

Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, la Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la Santa Comunione agli infermi.

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