Per il mese dedicato in tutto il mondo alla prevenzione del tumore al seno abbiamo scelto, tra le tante storie raccolte in questi anni, alcune di esse perché particolarmente significative e benefiche: sono vicende umane drammatiche, ma anche cariche di speranza.
La diagnosi di cancro alla mammella, quando arriva, colpisce duro e traumatizza.
Ed è giusto così; occorre dare spazio a emozioni e pensieri di naturale paura e rifiuto della malattia. Ma una volta ascoltata questa voce occorre alzare il volume di un altro canale: quello del coraggio, della determinazione e dell'attaccamento alla vita.
Incontrando magari per la prima volta la dimensione più spirituale della propria esistenza e assumendo un atteggiamento inedito nei confronti del dono della vita: la gratitudine. Per questo le storie di queste donne, Federica, Giorgia, Giuliana, Monica e A. possono essere di beneficio a tutti, uomini e donne, giovani e vecchi. E tu, per che cosa vuoi essere grato oggi?
1Federica: un tumore a 33 anni ma riesce a diventare mamma di 2 bimbi
Come affronterà questa sfida? Vuole che tutto passi in fretta o piuttosto scopre che passandoci attraverso sarà proprio questa prova a offrirle un nuovo orizzonte nella vita e persino un amore (anzi due...) che non sognava nemmeno di provare?
2Monica: sconfigge 2 tumori (al seno e alla tiroide) e torna a studiare per lavorare con i malati
Non è necessario incontrare una malattia grave per ristabilire le priorità nella propria esistenza eppure, come ci racconta Monica, in alcuni casi è proprio questo ospite assai sgradito a svelare di noi forze insospettabili e a riaccendere il desiderio di realizzare sul serio la propria vocazione. E così, dopo la morte del padre e la prima diagnosi di cancro al seno, non solo si cura e combatte, ma lascia il lavoro e si rimette a studiare: vuole stare con chi soffre, con i malati. E dopo un secondo tumore, questa volta alla tiroide anch'esso curato e vinto, realizza il suo sogno.
3A. La malattia non è una punizione ma una seconda opportunità
"Perché proprio a me?". Domanda ricorrente e legittima.
A. si accorge presto che non è però questa la domanda giusta. E allora la malattia, arrivata in un momento già difficile della sua vita, diventa se non proprio un'alleata una seconda irrinunciabile opportunità.
La nuova domanda assomiglia di più a "per chi vale la pena fare tutto questo?"
4GIORGIA, UN TUMORE SCONFITTO MA CON RISCHIO GENETICO DI RECIDIVA
Era predisposta geneticamente a questo tipo di cancro e dopo averlo sconfitto una prima volta poteva aspettarsi un suo ritorno. Giorgia, invece, con l'aiuto dei medici e delle terapie più all'avanguardia, ha respinto la malattia e ha addirittura avuto la gioia di una gravidanza che le ha donato la piccola Margherita.
5GIULIANA: TERAPIE ONCOLOGICHE E RUNNING, PER CORRERE VERSO LA GUARIGIONE
Essere malati di tumore non significa sospendere la vita fino a che non sia tutto passato. Vuole dire affrontare tutto e cercare di continuare ad amare, divertirsi, costruire. Giuliana continua a curarsi come i medici le indicano ma ha anche deciso di correre!