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Il parroco di Aleppo: fame, gasolio, vaccini. In Siria è disastro umanitario

SYRIA; FRANCISCAN;FATHER LUFTI

La difficile missione di evangelizzazione dei francescani ad Aleppo.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/10/21
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C’è una crisi senza precedenti, peggiore di quella vissuta durante la guerra civile. Ma nessuno ne parla, denuncia il frate francescano padre Ibrahim Alsabagh

«Sono passati 10 anni dalla crisi in Siria: siamo passati dalla guerra con i missili a un’altra guerra più brutale: la fame». Lo ha detto il parroco di Aleppo, padre Ibrahim Alsabagh, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, sulla situazione che sta vivendo il Paese del Medio Oriente oggi.

«Il 95% della gente – ha aggiunto il parroco di Aleppo, frate francescano della Custodia di Terra Santa - vive sotto la soglia di povertà. Con gli stipendi limitati si fa fatica a comprare il pane. Tante persone si sono pentite di essere rimaste in Siria. (…). Le comunità cristiane hanno lavorato molto in questi dieci anni a favore della dignità umana, hanno cercato di soccorrere tutte le fasce della popolazione». 

Le conseguenze dell’assenza di gasolio

«Siamo tornati a una situazione di emergenza senza precedenti - denuncia padre Ibrahim Alsabagh a Tempi.it (14 ottobre) -. L’assenza di gasolio significa che intere famiglie non possono avere acqua calda per lavarsi o cucinare, non possono scaldare gli ambienti ora che l’inverno è alle porte. Chi in famiglia lavora e generalmente usa l’auto per spostarsi. Deve scegliere se cucinare un pasto caldo ai propri figli o se usare quel poco di benzina per provare a guadagnarlo, il pasto».

In fuga verso Egitto ed Emirati

La fame ha trasformato l'emigrazione dalla Siria come un'ancora di salvezza per molti siriani. «Quante persone incontriamo – casa per casa – che non fanno che ripetere che avrebbero dovuto lasciare la Siria tanto tempo fa. Gli anziani parlano solo di lasciarsi morire, i giovani di partire verso l’Egitto o gli Emirati in cerca di lavoro. Chi si è rassegnato spesso vive un disagio profondo che rende le giornate dure e permeate di una aggressività o di una disperazione nera. Ma non è un film. E’ la vita quotidiana di oggi», racconta il francescano. La sera la città è al buio: troppo dispendiose le luci dei lampioni o nelle case, i blackout sono una costante.

CHŁOPIEC Z SYRII

Vaccinato contro il Covid meno del 4%

La pandemia ha fatto il resto: migliaia di morti, pochi dati disponibili, vaccini anti Covid irreperibili. «Siamo nel pieno della quarta ondata, la più virulenta da quando il virus è arrivato nel paese. Nemmeno il 4 per cento della popolazione ha ricevuto il vaccino. Ad Aleppo vediamo morire ogni giorno moltissimi anziani, mentre c’è chi è costretto a vendere la propria casa per potersi pagare un ricovero e delle cure minimamente adeguate contro il Covid».

La speranza nel cardinale Sandri

Padre Ibrahim, ai microfoni di Tv2000, ha inoltre commentato l’arrivo in Siria del prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il card. Leonardo Sandri. «Il card. Sandri viene per risollevare gli animi e per dare pace e incoraggiamento in un futuro che si fa fatica a vedere». 

Obiettivo della visita del cardinale è proprio quello di recare la vicinanza e la solidarietà di Papa Francesco alle comunità cattoliche della Siria, provate da anni di guerra e bisognose di un momento di discernimento e verifica pastorale.

Molti gli appuntamenti in agenda per Sandri a partire dalla riunione con l’Assemblea della Gerarchia Cattolica in Siria e la Divina Liturgia. Il Prefetto vedrà anche i Religiosi di Damasco e del Sud della Siria presso il Memoriale di San Paolo, e alcuni diplomatici accreditati a Damasco.

Previsti spostamenti a Tartous e Homs e ad Aleppo con la celebrazione Eucaristica in Rito latino presso il Vicariato, l’incontro con i Religiosi e i responsabili delle Associazioni Caritative e di beneficenza, i sacerdoti della città, e la preghiera ecumenica seguita da un meeting interreligioso (Aci Stampa, 25 ottobre).

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