Sono arrivati i sogni in cui un bambino o una bambina sarebbe cresciuto tra lo stupore di vivere e un progetto di vita costellato da gioie e soddisfazioni. Forse sarebbe diventata una scienziata, o sarebbe stato un artista, magari si sarebbe sposato/a...
E poi è arrivato l'aborto spontaneo. Mi svegliavo ogni notte con un intenso dolore nell'anima. Abbattuta, ho fatto ricorso all'aiuto tanatologico, in cui sono stata aiutata a vivere il mio lutto e a dare il senso più profondo alla mia esperienza.
Scoprire il senso positivo di quella perdita
Un senso positivo che a livello unicamente umano sembrava non esserci... E tuttavia lo aveva, perché ogni cosa umana, per quanto ci risulti difficile crederlo, ha un valore divino.
L'ho scoperto già durante le poche settimane di gravidanza, perché toccandomi il grembo era come se toccassi in modo intenso e ineffabile l'immortalità dell'anima di mio figlio, dandomi la certezza della sua appartenenza all'eterno dal momento stesso della fecondazione. È stato un barlume di vita, la cui intensità è riuscita ad essere il fedele riflesso dell'amore di Dio, da cui non può venire nulla di negativo.
Mio figlio ed io
Con grande chiarezza, ora comprendo che in quelle poche settimane mio figlio ed io abbiamo vissuto una coincidenza amorosa in uno spazio e in un tempo che sono stati certamente inquadrati in date determinate per il nostro senso della temporaneità umana.
In quello stesso spazio e tempo, però, c'è stato un “inoltre” che si è annidato per sempre nel mio cuore.
La coincidenza amorosa tra mio figlio e me ha avuto un carattere decisivo e inaudito, perché al di là di un concepimento biologico ce n'è stato un altro, in una dimensione in cui la vita e l'amore non sono sottoposti al passare e non tornare del tempo, ma a crescere sempre di più, in una straordinaria profondità senza limiti.
Un principio di vita superiore
Per questo, sono certa che tra mio figlio non nato ed io si anniderà per sempre un principio di vita superiore e differente dalla vita mortale, perché concependolo siamo entrati entrambi in un ambito dell'esistenza radicalmente distinto dagli altri spazi e tempi.
Un tempo e uno spazio che sono di Dio, e in cui mio figlio vive.
Per questo, penso che non siano un caso i desideri benintenzionati che mi sono stati espressi sul fatto che mi concedessi quella rassegnazione attraversata dal dolore che il tempo cura. Quel tempo che assimila le cose che passano e non tornano.
La morte non interromperà la nostra storia
No, per me smettere di provare dolore non deve significare dimenticare.
Dev'essere così, visto che per mio figlio e per me la morte non interromperà la nostra storia, perché il fatto di disintegrarsi e diventare polvere non è l'aspetto tipico dell'amore vero, l'esperienza più sublime tra la vita che passa e quella che non passa mai.
E in quella vita ci incontreremo in cielo.
L'aborto spontaneo è la fine involontaria di una gravidanza prima della 20ma settimana. Tra il 10 e il 20% delle gravidanze note si conclude un aborto spontaneo, un'esperienza relativamente frequente, anche se questo non la rende più facile da sopportare.
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