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Carlo Acutis chiese alla Madonna di Pompei di portarlo in Paradiso

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 19/10/21
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Accadde due settimane prima di morire. Alcuni "segni" testimonierebbero che quella richiesta è stata esaudita

Il giovane beato Carlo Acutis (1991-2006) ha chiesto alla Madonna di Pompei, a cui era molto devoto, di portare lui e la sua famiglia direttamente in Paradiso, senza passare per il Purgatorio. E ci sono stati dei segni che fanno pensare alla “buona riuscita” di quella richiesta, che Carlo fece alla Madonna due settimane prima di morire.  

Ne parla di libro “Il segreto di mio figlio” (Piemme) a cura di Antonia Salzano Acutis

Domenica 1 ottobre 2006, Carlo si recò a messa con i genitori prima di partire per Venegono. Nel paese in provincia di Milano, la famiglia si sarebbe ritrovata dopo l’eucaristia per trascorrere il pranzo in trattoria. 

Carlo alla fine della messa recitò insieme alla mamma e al papà la Supplica alla Madonna di Pompei. Era una preghiera alla quale era particolarmente devoto. Fin da piccolo aveva stretto un rapporto con la Vergine Maria. Ne parlava spesso. La pregava e invitava i genitori a farlo. 

Durante quella preghiera, Carlo e i suoi genitori chiesero alla Madonna particolari grazie. «Chiedemmo alla Vergine Maria - ricorda Antonia Salzano Acutis - la grazia di aiutarci a diventare santi, di non farci fare il Purgatorio e di portarci dritti in Paradiso dopo la morte. Le richieste erano state formulate direttamente da Carlo». 

Dal giorno dopo, il 2 ottobre, i problemi di salute di Carlo Acutis diventarono sempre più seri e gravi fino al giorno della morte, il 12 ottobre. Poco dopo la sua scomparsa, i genitori si recarono in pellegrinaggio sul Gargano, al santuario di san Michele arcangelo. «Cominciai a pensare a Carlo, domandandomi se stesse già in Cielo con Gesù, e improvvisamente ebbi una locuzione interiore. Una voce mi diceva queste semplici parole: “Carlo è in Paradiso, e questo ti basta”. Quella risposta mi consolò molto. In seguito ebbi anche altre conferme da parte di sacerdoti devoti di Carlo, che vivevano all’estero e che avevano sognato mio figlio. Anche a loro aveva confermato di essere andato dritto in Paradiso dopo la morte, senza passare per il Purgatorio». 

Questi fatti riportati dalla madre del beato, confermano che le richieste fatte da Carlo Acutis alla Madonna di Pompei, quella domenica di ottobre, furono esaudite.

Non è stata la sola “grazia” ottenuta pregando la Madonna di Pompei. Anche in altre occasioni, il giovane beato si era rivolto alla Vergine del Rosario, offrendo delle messe con l’intenzione di aiutare coloro che erano in difficoltà. Si preoccupava sopratutto di quelle persone che vedeva lontane da Dio e iniziava subito a pregare, chiedendo “aiuto” alla Madonna. 

Carlo Acutis e la sua famiglia fecero ben sette atti di affidamento, durante la vita del giovane beato, alla Madonna di Pompei, con tanto di benedizione da parte di un sacerdote. Uno dei pellegrinaggi più intensi, lo vissero nel 2001: quando abbinarono la visita di Pompei a quella di San Giovanni Rotondo, dove riposa Padre Pio, altro riferimento nella vita di Carlo Acutis. 

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