«L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo»: sono i genitori di Carlo Acutis a riferire questa sua frase. La considerano come «la sua eredità più preziosa».
Nel libro “Originali o fotocopie” (edizioni Studio Domenicano) il domenicano Padre Giorgio Maria Carbone spiega il significato di questa frase “rivoluzionaria” del giovanissimo beato scomparso nel 2006, a soli 15 anni.
L' "autostrada per il cielo" è una metafora efficacissima, secondo il frate domenicano, segno della capacità di Carlo Acutis di intuire la sostanza della nostra fede, e tradurla con immagini alla portata di tutti.
L’Eucaristia, infatti, è fonte e culmine della vita cristiana perché, come l’unione di grazia, anche l’unione con l’Eucaristia è "l’inizio della vita eterna. [...]. L’amore ha fretta di contrarre l’unione che non deve mai finire".
L'Eucaristia quindi è quell' "autostrada" che spalanca le porte verso Dio: con essa il Signore si fa pane, si fa vino. e ci dice: “Io sono il nutrimento delle grandi anime: credi e mangia, perché tu non mi trasformerai in te come fai con gli alimenti del tuo corpo, ma sarai tu ad essere trasformato in me”.
Padre Carbone, per semplificare ulteriormente questo concetto, fa un paragone tra l'Eucaristia e quello che noi mangiamo quotidianamente.
Nel processo di assimilazione dei cibi, noi che siamo il vivente superiore, assimiliamo ciò che mangiamo – la pasta, la verdura, la carne o il pesce ... –, cioè il cibo è ridotto, sminuzzato per essere in parte trasformato e assunto dal nostro corpo.
In modo simile, quando ci accostiamo all’Eucaristia, Gesù Cristo in essa presente è il vivente superiore, è il Signore dei vivi, ed è lui che ci assimila a sé. ci rende concorporei suoi, suoi consanguinei. Proprio per questo l’Eucaristia, come un'autostrada ampia e scorrevole, rende più agevole e spedito a ognuno il raggiungere la meta, il paradiso.
Possiamo accostare la metafora di Carlo Acutis "autostrada - Eucaristia" a un’immagine usata dallo scrittore Tolkien ne “Il Signore degli anelli”, sempre per illustrare l’importanza del pane eucaristico:
“il lembas aveva una virtù senza la quale si sarebbero già da tempo lasciati morire. non soddisfaceva la gola, e a volte la mente di Samo si riempiva d’immagini di cibo e del desiderio di semplici carni e di pane. Eppure, qual pane di via degli elfi aveva una potenza che aumentava quando i viaggiatori lo consumavano da solo senza mischiarlo ad altri alimenti. Nutriva la volontà, e dava la forza per sopportare e tenere in piedi tendini e arti al di là delle capacità dei mortali”.