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E’ italiano uno dei migliori professori del mondo

ANTONIO CURCI
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Paola Belletti - pubblicato il 15/10/21
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"Not Italy again!" E invece pare proprio di sì. Antonio Curci professore in forze all'Istituto Tecnico Informatico Panetti-Pitagora di Bari ha vinto con altri docenti di tutto il mondo il cosiddetto Nobel dell'insegnamento.

Anche il premio per essere tra i migliori insegnanti del mondo. Dopo gli Europei, i 100 metri piani, il salto in alto, la staffetta maschile, quella femminile paralimpica e decine di altre medaglie para e olimpiche, l'ancora più goloso riconoscimento di migliori pasticceri al mondo ecco, abbiamo vinto anche questo.

Non so quanto ci faccia digerire i disagi e le sofferenze ancora in atto dovute alla pandemia e alla sua gestione ma di sicuro fa piacere, incoraggia, potrebbe addirittura suscitare una sana competizione nella categoria forse tra le più incomprese e mortificate nel nostro paese: gli insegnanti.

Lui è Antonio Curci, ha 53 anni e insegna all'Istituto Tecnico Tecnologico Panetti Pitagora di Bari.

Ha lasciato il lavoro da informatico e lo stipendio ad esso relativo; e l'ufficio nel quale si vedeva ingrigire. Ha lasciato la tristezza che fare un lavoro non adatto alla sua natura di creativo gli causava (e cosa c'è di più creativo, dopo l'aver messo al mondo un figlio, che educare?).

Ha abbandonato diverse cose, è vero: alcune certezze e un po' di soldi, ma lo ha fatto per prendere qualcosa che, da bravo analista, avrà riconosciuto come più conveniente, anche se non sul fronte economico; prima di diventare il professor Curci Antonio lavorava come analista programmatore. All'annuncio della svolta i colleghi gli hanno dato del pazzo, ma come ti riduci a fare il professore delle superiori? Ma lui non aveva dubbi: a fare questo mestiere mi intristisco, ad insegnare invece mi sento realizzato.

Oggi guadagna 1600 euro al mese e sta esattamente dove vorrebbe stare.

La cerimonia di consegna del premio a Dubhai che doveva essere il 10 ottobre è stata rimandata al 24 dello stesso mese. Sarà trasmessa in diretta alle 4 sulla pagina ufficiale Facebook e sul canale YouTube degli AKS Education Awards.

Il Global Teacher Award è un premio al valore del mestiere dei docenti, quando è fatto con particolare competenza, creatività e passione. Noto come il Nobel dell'insegnamento, intende contribuire a valorizzare nel mondo la qualità delle persone impegnate in uno dei compiti più decisivi per l'umanità: la formazione delle nuove generazioni. Ecco come commenta su Money lo stesso Curci:

Il suo stile di insegnamento è rivoluzionario e antico: mettere al centro la persona, lo studente e lavorare sul presente. Non si studia per la speranza di un buon lavoro domani o peggio per lo stipendio. Domani nessuno sa dove sarà; si studia e si impara per l'unico tempo a nostra completa disposizione, quello in cui possono germogliare anche i progetti e il futuro, se ci sarà donato. E se lo sarà sarà sempre nella forma del presente.

Pochi giorni fa leggevo alcuni articoli che confermavano lo stesso fenomeno: lo stato di prostrazione in cui versa la scuola media italiana. Anello debole e paria della carriera dei professori è invece il terreno dove ancora si rende evidente che per apprendere, per metterci del proprio, per iniziare ad aprire davvero mente e cuore, serve un ambiente favorevole: la relazione tra studenti e insegnanti. Una stima e un riconoscimento affettuoso reciproco. Se manca quella resta solo l'overdose di contenuti spesso senza nemmeno un'ipotesi di sintesi.

Se pensiamo ad un bravo insegnante è quasi inevitabile infatti immaginarlo mentre interagisce coi suoi studenti che lo seguono, ne sono affascinati e iniziano ad esprimere le loro potenzialità.

Il Professor Curci è bravo, si dedica ai suoi studenti con attenzione e in modo non estemporaneo, cercando anche di accompagnarli al dopo, verso il lavoro. Probabilmente ha compreso che più che la scelta tra molte opzioni possibili valutate in base a gusto e redditività serve rimettere al centro il vero tema dell'educazione e della crescita umana: la vocazione.

Fiore all'occhiello della sua attività con gli studenti è la web radio che soprattutto durante la pandemia ha aiutato professori e ragazzi a sentirsi vicini, connessi e utili gli uni per gli altri.

Non è una cosa rimediata, è una bella radio, che funziona, vanta partnership di spessore e persegue obiettivi ambiziosi e sistematici. Un progetto che può di sicuro essere replicato in molte altre realtà e di cui il Ministero dovrebbe favorire la diffusione.

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