Ancora una volta cristiani nel mirino, in India. Delle religiose e una cinquantina di fedeli sono stati attaccati da un gruppo di estremisti indù per delle pretese “conversioni forzate” nello Stato di Uttar Pradesh, a nord dell’India.
Domenica 10 ottobre, membri dei gruppi indù radicali “Bajrang Dal” e “Hindu uva Vahini” hanno trascinato a forza al posto di polizia vicino sette fedeli cristiani, e in cella questi hanno passato la notte – riporta l’agenzia Fides. Nello stesso momento, due religiose francescane sono state condotte a forza, nel corso di un’altra retata, al posto di polizia – e lì detenute per sei ore. Si trovavano alla stazione degli autobus quando una delle due ha chiesto gli orari dei bus. Sono state allora aggredite verbalmente, arrestate e condotte nella prigione in cui già altri cristiani si trovavano. La religiosa ha dichiarato all’agenzia Fides:
La denuncia è stata sporta da un induista, tale Radheshyam Singh, che ha provocato gli arresti. Il querelante ha preteso che le misure sanitarie contro il Covid-19 non fossero state rispettate, e che le due fossero
Stando ad ADF International, una ONG che porta presso istituzioni internazionali una prospettiva cristiana su grandi questioni sociali, nell’Uttar Pradesh si registrano dal 2017 374 casi di violenza documentati contro i cristiani. Le aggressioni sono in aumento da quando il governo dello Stato ha adottato la “legge anti-conversione”, nel settembre 2020. Nella maggior parte dei casi, gli estremisti assaltano le sale di culto o le case dei cristiani e interrompono le loro riunioni, danneggiano i loro beni, vandalizzano le loro bibbie e li traducono alla Polizia.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]