Chi, nella sua vita spirituale, non è stato almeno una volta invaso dal dubbio, da una grande delusione e insomma da un forte desiderio di mandare tutto all’aria? Chi non è stato profondamente triste a causa del silenzio di Dio, quando un piccolo segno da parte sua avrebbe potuto cambiare tutto? Se la fede è un esercizio, anche una lotta, come condurla a buon segno se talvolta anzi ci deprime? Come vincere i propri demonî, che sembrano tanto convincenti, e ritrovare la gioia e la buona energia per avanzare nella vita? Ecco tre consigli di santa Teresa d’Ávila.
1Lasciarsi portare dallo Spirito Santo
Béatrice, 69 anni, professoressa di leggere, madre di due figli e nonna di sei nipoti, laica impegnata nel Terz’Ordine carmelitano, pratica l’orazione (preghiera silenziosa) da più di 40 anni. Ha conosciuto nella sua vita spirituale momenti di tristezza, di paura o di dubbio; ha però sempre perseverato, grazie a questo consiglio datole un giorno da un gesuita:
A partire da quel ritiro, Béatrice ha preso a consacrare una mezz’ora al giorno all’orazione:
2Lasciarsi guarire da Dio
Secondo santa Teresa d’Ávila, Dio può condurre a sé le anime attraverso numerose vie, ma la preghiera è “il cammino sicuro”. Lasciare questo sentiero significa perdersi (Vita 19,6). Béatrice ha avuto lunghi momenti di aridità, e la tentazione di lasciar perdere la preghiera era sempre lì. Poi un giorno qualcosa è scattato, luminosamente, durante un ritiro:
3Rendere il cuore attento e desto
Ma allora qual è il nesso tra l’orazione e le grazie che si ricevono, anche se si è nel dubbio? Perché quelli che praticano l’orazione parlano di luci folgoranti e impreviste? Per Dio – risponde Teresa d’Ávila –
È l’esperienza spirituale di Béatrice:
La gratitudine verso Dio, che è un elemento fondamentale di una vita di orazione – sottolinea ancora Béatrice, la quale cerca oggi di trasmettere ai suoi nipoti la gioia immensa di essere amata da Dio e di amarlo –,
Applicando questa parola della mistica spagnola, per pregare
e questo è il solo motore per
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]