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Alla scuola di preghiera di Teresa d’Ávila (3/5): da una preghiera utilitaria all’amicizia con Cristo

Saint Teresa of Avila

"Laissez faire le maître de la maison."

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Marzena Wilkanowicz-Devoud - pubblicato il 13/10/21
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A pochi giorni dalla festa di santa Teresa d’Ávila, che cade il 15 ottobre, Aleteia propone un percorso per mettersi alla scuola della grande mistica spagnola e imparare con lei a pregare meglio. Oggi tre consigli di santa Teresa per passare da una preghiera utilitaristica a una relazione d’amicizia con Cristo. Quella che cambia tutto.

Chi non è rimasto deluso, prima o poi, al vedere che malgrado lunghe preghiere non succedeva niente? Chi non ha chiesto a Dio di trovare un lavoro una casa o l’anima gemella – senza alcun risultato? Allora a che servono tanti sforzi se alla fine non cambia nulla? 

E si deve per prima cosa apprendere che la preghiera non è un distributore automatico. Se per santa Teresa d’Ávila la domanda ha il suo posto nella relazione con Dio, la preghiera è anzitutto una storia di amicizia con Cristo. Pregare non è negoziare o scambiare parole in una conversazione mondana. Pregare è scegliere Cristo come compagno di vita: è una storia di amicizia che si fa col cuore. 

Ma come si fa a vivere nel quotidiano quel che in fondo ogni persona desidera nel più profondo di sé, e cioè amare ed essere amati? Ecco tre consigli di santa Teresa d’Ávila. 

1Innamorarsi di Cristo

Certamente, un colpo di fulmine non viene a comando. Se però state scorrendo queste righe è probabilmente perché il desiderio di incontrare Cristo è già ben ancorato al vostro cuore. Ed è proprio questo il primo passo verso il cammino di amicizia con Lui. Una volta che il colpo di fulmine ha avuto luogo, bisogna vegliare sul legame di amicizia che ne nasce e proteggerlo: 

Per la cantante Marlène Goulard, impegnata da tre anni come laica nel terz’ordine carmelitano, pregare è anzitutto amare e non preoccuparsi del resto: 

2Avere il corpo in preghiera

Come spiega frate Dominique Sterckx nella sua recente opera L’oraison, l’interiorità dell’uomo trova la propria espressione nelle attitudini del corpo. D’altro canto, il comportamento del corpo evoca un’attitudine interiore corrispondente. Così al principio della preghiera è cosa importantissima prestare attenzione alle posture del corpo. Avere il corpo in preghiera, cioè assumere un’attitudine semplice, umile e rispettosa verso l’amico che si va a incontrare. Un’attitudine che lo accoglie, lo attende, si appoggia su di Lui. Per Marlène Goulard, trovare una postura distesa ma non esposta al rischio di addormentarsi è molto importante: 

3Prendersi il tempo di guardare Cristo

L’incontro amicale con Cristo comincia con un lungo sguardo. Lo sguardo dell’orante su Cristo e lo sguardo di Cristo sull’orante. “Uno sguardo nello sguardo”, come lo descrive frate Dominique Sterckx, nel quale 

Questa relazione deve essere completamente aperta. Altrimenti, infatti, come si potrebbe amare l’Altro e lasciarsene amare? Marlène Goulard ha l’abitudine di pregare davanti a una croce stilizzata e davanti a un’icona in vetro del Sacro Cuore di Gesù, che ama contemplare: 

Bisogna farlo, questo passo verso la preghiera, che è un cammino di amicizia: 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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