di Francesco Gesualdo
Ormai è chiarissimo: il vaccino contro il Coronavirus funziona bene. Non comporta rischi importanti per la salute di chi lo riceve ed è importante sia per proteggere noi stessi sia per proteggere le persone più deboli che incontriamo ogni giorno - ad esempio gli anziani, o le persone più giovani con problemi di salute.
Eppure molti hanno ancora paura di fare il vaccino. C’è chi crede che il Coronavirus sia una storia inventata, chi pensa che il vaccino sia stato prodotto troppo in fretta, chi è convinto che sia più pericoloso fare il vaccino che prendersi il Coronavirus.* E tra queste persone incerte e scettiche, ovviamente, ci sono vari genitori.
*(Noi invece sappiamo che il Coronavirus esiste davvero, che la produzione del vaccino è stata sì accelerata ma non è stato saltato nessuno dei controlli necessari per verificare la sicurezza e l’efficacia di questo farmaco, e, infine, che il Coronavirus comporta un rischio molto alto per la salute, mentre gli effetti collaterali del vaccino sono lievi, e quelli più gravi sono rarissimi, molto più rari della probabilità di avere una forma grave di Coronavirus).
I giornali, negli ultimi mesi, hanno raccontato diverse storie di adolescenti che volevano fare il vaccino, mentre i genitori, spaventati o contrari, si rifiutavano di dare il consenso alla vaccinazione dei figli. Cosa bisogna fare in questi casi? Il genitore è responsabile unico delle scelte sulla salute dei propri figli minorenni, e quindi niente vaccino? Oppure l’adolescente può dire la sua e decidere per sé stesso o sé stessa?
L’argomento è così delicato che è stato chiesto un parere al Comitato Nazionale di Bioetica, un gruppo di esperti collegato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che dà indicazioni in caso di temi e problemi etici.
E la risposta del Comitato è stata molto chiara: gli esperti di etica hanno ritenuto che, in caso di contrasto tra la volontà dell’adolescente e quella dei genitori, “l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica”.
Quindi, se un ragazzo o una ragazza volessero fare il vaccino e si trovassero a confrontarsi con dei genitori contrari, è bene sapere che la legge è dalla loro parte e che possono fare il vaccino comunque, anche senza l’approvazione del resto della famiglia. E questo perché, sulla base di tutti i dati scientifici che abbiamo a disposizione, il vaccino è certamente la scelta migliore, sia per la salute di ogni singola persona, sia per la salute di tutta la comunità.