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“Guarda, Gesù è morto”. Così Nonna Rosa insegnava la fede al piccolo Bergoglio

Bergoglio in compagnia della nonna Rosa.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 08/10/21
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Nonna Rosa è stata un pilastro fondamentale della religiosità famigliare e personale dei Bergoglio. Questa relazione così speciale che da piccolo visse l’attuale pontefice

Nonna Rosa è stata più di una seconda mamma per Jorge Bergoglio. E’ stata lei a tramandargli la preghiera e la devozione popolare.

Il libro gli “Anni oscuri di Bergoglio” (Ancora editrice), a cura di Javier Cámara e Sebastián Pfaffen, ricostruisce questo rapporto speciale tra il futuro Papa Francesco e Rosa Margarita Vassallo, coniugata Bergoglio.

Rosa aveva conosciuto Giovanni, il nonno di Jorge Bergoglio a Torino. Prima di allora, ognuno per conto proprio, erano giunti dalla campagna a questa grande città, in cerca del progresso che prometteva lo sviluppo industriale. Però non cercavano solo il progresso, cercavano anche Dio. Rosa era una militante attiva della nascente Azione Cattolica, al punto di indire conferenze pubbliche sulla responsabilità del cristiano. “Una di queste conferenze – ricorda Bergoglio – è stata pubblicata con il titolo “San Giuseppe nella vita della donna nubile, della vedova e della donna sposata”. Sembra che mia nonna dicesse cose che non andavano bene alla politica di allora – aggiunge Bergoglio in un altro paragrafo –. Una volta le chiusero la sala dove doveva parlare, e allora ha fatto la conferenza per strada, salendo su un tavolo”.

Dal loro matrimonio nacque Mario, il papà del futuro Papa. Nonna Rosa e il marito Giovanni emigrarono in America a trovare fortuna. Approdarono a Buenos Aires, dopo un viaggio in nave, il 25 gennaio 1929.   

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“È stata lei che mi ha insegnato a pregare, mi ha segnato molto nella fede, mi raccontava le storie dei santi”, spiegò Bergoglio, quando era cardinale, in un’intervista alla radio della parrocchia di Nostra Signora dei Miracoli di Caacupé, nella baraccopoli d’emergenza. 

Nella lettera a padre Bruno, Bergoglio dice senza giri di parole che sua nonna è stata “la donna che ha avuto maggiore influenza” nella sua vita.

Nonna Rosa è stata un pilastro fondamentale della religiosità famigliare e personale dei Bergoglio. Questa relazione così speciale che da piccolo visse l’attuale pontefice, è senza dubbio uno dei motivi che lo portano permanentemente a reclamare rispetto e protezione per i vecchi, per i nonni, per le persone anziane che sono alla fine dell’esistenza.

Lo stesso pontefice ha raccontato qualche episodio in più: “Quando ero bambino, mia nonna ogni venerdì santo ci portava alla processione con le candele e alla fine, quando passava la statua del Cristo giacente, ci faceva inginocchiare e ci diceva: ‘Guardate, è morto, però domani risusciterà!’. Così ci ha introdotti alla fede”.

Con gli anni, Bergoglio troverà un nome per quella fede che ha sperimentato da bambino. La pietà popolare diventerà una risorsa chiave della sua vita e della sua fede. Tanto che, nominato arcivescovo e creato cardinale da Giovanni Paolo II, quando coordinò la redazione del documento della Quinta Conferenza Episcopale Latino americana realizzata ad Aparecida, in Brasile, nel 2007 la definirà come “prezioso tesoro della Chiesa cattolica nell’America Latina”.

Quelle feste religiose vissute dando la mano a sua nonna gli restarono nel cuore: “Mi ricordo delle processioni alle quali mi portava, soprattutto quella di Santa Rosa alla quale andavamo sempre. Ogni venerdì santo quando la nonna ci portava alla processione con le fiaccole e alle processioni di Maria Ausiliatrice. Da piccolo partecipavo alla pietà popolare”.

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