separateurCreated with Sketch.

Sulle orme di San Benedetto (FOTO)

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Bret Thoman, OFS - pubblicato il 30/09/21
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Un pellegrinaggio di 16 giorni nei luoghi più significativi legati alla sua vita: Norcia, Subiaco e Montecassino

Nel cuore dell'Italia centrale c'è un Cammino di 300 chilometri da percorrere a piedi per seguire le orme di San Benedetto.

Il Cammino è stato creato dal professore, scrittore e fan dell'escursionismo Simone Frignani, a cui l'idea è venuta dopo aver percorso il Cammino di San Francesco da Assisi a Roma.

Al termine di questo, ha sentito il desiderio di creare un via di pellegrinaggio simile associata ai luoghi e alla spiritualità di San Benedetto. Il risultato è stato appunto il Cammino di San Benedetto.

Il Cammino, di 16 giorni, unisce i tre luoghi più significativi legati alla vita di San Benedetto: Norcia, Subiaco e Montecassino.

Norcia

Il percorso inizia nel luogo di nascita di San Benedetto, Norcia, splendida cittadina di origini romane sui Monti Sibillini.

Al giorno d'oggi è nota per i suoi paesaggi, la possibilità di svolgere molti sport all'aria aperta e la tradizione culinaria a base di tartufi e insaccati, ma il monastero benedettino costruito sul luogo di nascita di San Benedetto e di sua sorella, Santa Scolastica, ha attirato i pellegrini per secoli.

Secondo il biografo più antico di San Benedetto, Papa San Gregorio Magno, Benedetto nacque con la sorella gemella Scolastica da un nobile romano a Norcia nell'anno 480.

Fino a quattro anni fa era possibile visitare la cripta in cui nacquero probabilmente Benedetto e Scolastica. La basilica costruita sopra la cripta è stata totalmente distrutta nei terremoti del 2016, ed è sopravvissuta solo la facciata.

Subiaco

Passata la metà del percorso, dopo 10 giorni di cammino si arriva a Subiaco, nella valle dell'Aniene, dove si compie una ripida camminata passa tra una miriade di monasteri, cappelle ed eremi benedettini.

Incastonata nella curvatura di un'immensa parete rocciosa c'è la “Porta del Paradiso”, con le parole di Petrarca: il Sacro Speco, la Grotta Sacra.

Benedetto giunse qui dopo aver lasciato Roma, dove era stato inviato a studiare ed era rimasto turbato dal libertinaggio dei Romani dell'epoca. Per questo, fuggì dalla città alla ricerca di tranquillità e preghiera.

Conobbe un monaco chiamato Romano, che lo portò a una grotta a 65 chilometri a est di Roma, a Subiaco. Benedetto visse qui da eremita solitario per circa tre anni, dedicandosi esclusivamente alla preghiera.

Col tempo, i monaci e gli eremiti lo supplicarono di guidarlo come abate. Nel corso degli anni, fondò una dozzina di comunità monastiche nei dintorni di Subiaco. La sua vita religiosa si basò sulla stabilità e sul principio dell'“Ora et Labora”.

Oggi il monastero di Subiaco è un labirinto di chiese, cappelle, sale e corridoi. Per via della grande influenza che San Benedetto ha avuto sulla Chiesa e sulla cultura, innumerevoli personaggi di spicco si recarono in questo luogo nel corso dei secoli. Abati, Papi e nobili lasciarono la propria impronta, come anche alcuni dei più grandi artisti dell'epoca.

Le opere d'arte vanno dall'era bizantina dell'VIII secolo ai notevoli affreschi della scuola di Siena e dell'Umbria-Marche del primo Rinascimento.

Oltre a spiritualità, storia e arte, Subiaco conta su uno spettacolare ambiente naturale. I Monti Simbruini sullo sfondo e il gorgoglio del fiume Aniene nella valle rendono Subiaco il contesto ideale per la riflessione e la meditazione.

Montecassino

Dopo altri sei giorni, il Cammino arriva alla sua conclusione e al suo apice: la famosa casa madre dell'Ordine benedettino, l'abbazia di Montecassino.

L'abbazia è il monastero più antico d'Italia. Eretto sulla sommità di una collina a 516 metri sul livello del mare, con la sua cupola è visibile a chilometri di distanza.

San Benedetto giunse qui nel 530. Dopo essere stato sottoposto agli intrighi di un monaco geloso a Subiaco partì per Montecassino, dove fondò la sua ultima comunità su un antico tempio dedicato ad Apollo.

A Montecassino, Benedetto scrisse le indicazioni che aveva usato per dirigere i monaci e amministrare le comunità in modo efficiente, che divennero la famosa Regola di San Benedetto. Con attenzione all'ordine e alla stabilità, fu la sintesi della vita monastica benedettina.

Per la sua saggezza e l'equilibrio tra fermezza e moderazione, la Regola venne adottata nella maggior parte dei monasteri e degli ordini religiosi dell'Europa Occidentale nel corso del Medioevo.

San Benedetto morì a Montecassino per febbre il 21 marzo dell'anno 547. È sepolto nella cripta insieme alla sorella Scolastica.

Come Subiaco, l'abbazia di Montecassino divenne un vibrante centro culturale, e venne governata dagli abati più eruditi di tutti i tempi. Le sue biblioteche, gli archivi, il museo e le scuole di trascrizione sono una testimonianza del suo passato.

L'abbazia di Montecassino venne purtroppo saccheggiata e distrutta in numerose occasioni da Longobardi e Saraceni, oltre ad essere vittima di terremoti e incendi. Ogni volta è stata ricostruita. Più di recente, è stata bombardata da aerei da combattimento alleati nel 1944. Tra il 1948 e il 1956 è stata ricostruita pietra su pietra.

I visitatori possono oggi ammirare il magnifico chiostro e la basilica, come anche le tombe dei Santi Benedetto e Scolastica. Un museo che ospita dipinti e altre opere d'arte, come manoscritti e libri antichi.

L'influenza di San Benedetto nell'Europa Occidentale non può essere sottovalutata. Benedetto è stato proclamato santo patrono d'Europa da Papa Paolo VI nel 1964, per onorare il modo in cui l'Ordine benedettino diede luogo a una nuova cultura cristiana man mano che l'Impero Romano decadeva e i futuri Stati moderni e rinascimentali dell'Europa non erano ancora stati concepiti.

I tre splendidi luoghi del Cammino di San Benedetto rappresentano bene l'eredità spirituale e culturale lasciata dal santo, dal suo Ordine e dal suo governo nella Chiesa e in Europa.

Top 10
See More