Man mano che un numero crescente di imprese e università ha imposto il vaccino contro il Covid-19 a impiegati e studenti, molti vescovi cattolici hanno dato istruzioni ai propri sacerdoti affinché non diffondessero lettere che sostengono le esenzioni religiose nei confronti del vaccino.
Un memorandum dell'arcidiocesi di New York dichiara che “non c'è alcuna base perché un sacerdote emetta un'esenzione religiosa nei confronti del vaccino”. Allo stesso tempo, tuttavia, “ogni individuo è libero di esercitare la propria discrezione per ricevere il vaccino basandosi sulle sue convinzioni senza cercare la rappresentazione inesatta delle istruzioni della Chiesa”.
L'arcidiocesi di Philadelphia ha seguito il suo esempio. “Gli individui possono voler cercare un'esenzione dalla vaccinazione sulla base delle proprie motivazioni di coscienza”, ha scritto il vicario dell'arcidiocesi per il clero, il reverendo Michael F. Hennelly. “In questi casi, il compito di sostenere questa richiesta non è una cosa che la Chiesa locale... debba validare, e non possiamo dare sostegno alle richieste di esenzione su questa base”.
Anche altre diocesi, come quelle di Chicago, Las Vegas, Los Angeles e San Antonio, si sono rifiutate di emettere lettere di esenzione religiosa, ma c'è una grande confusione su quello che significa questo concetto, e sorgono ancor più domande quando la gente inizia a considerare la moralità dei mandati di vaccinazione e se la Chiesa debba sostenerli o meno.
Il docente di Filosofia Joshua Hochschild ha affermato che “l'‘esenzione religiosa’ può significare cose diverse per i vari organismi che impongono il mandato, ma in base a un'interpretazione comune e ristretta, solo una persona affiliata a una religione che proibisce esplicitamente l'attività obbligatoria può reclamare un'esenzione religiosa dal mandato”.
Visto che la Chiesa cattolica ha affermato – con una dichiarazione del suo massimo organo dottrinale, la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) – che i fedeli possono scegliere di ricevere i vaccini contro il Covid-19, non esiste alcun divieto esplicito di vaccinazione per i cattolici. I cattolici non credono che la vaccinazione violi un mandato divino o trasgredisca un principio della legge naturale.
L'esperto di etica medica cattolica Charlie Camosy dice che “per alcuni, un'esenzione religiosa significa ottenere una nota da un'autorità ecclesiastica che afferma che la Chiesa cattolica sostiene le argomentazioni relative alla prossimità dei vaccini con il grave male dell'aborto (attraverso le linee cellulari clonate utilizzate per testare i vaccini a mRNA), per cui vaccinarsi è moralmente inappropriato”. La Chiesa cattolica ha tuttavia dichiarato che i cattolici possono ricevere i vaccini contro il Covid-109 se decidono di farlo, e che il legame con l'aborto viene descritto come una cooperazione remota, e non prossima, con il male.
La moralità della vaccinazione da punto di vista cattolico è principalmente una questione di coscienza. Hochschild spiega che “il cattolicesimo non esige assolutamente la vaccinazione; insegna che le decisioni mediche devono essere volontarie, e insegna che non si deve disobbedire alla propria coscienza”. Visto che la vaccinazione è una procedura medica preventiva, le persone scelgono prima della malattia di riceverla o meno, per proteggere la propria salute e aumentare l'immunità pubblica. La CDF afferma che “la ragione pratica rende evidente il fatto che il vaccino non è, per regola generale, un dovere morale, e che dev'essere quindi volontaria”.
La Chiesa insiste sul fatto che la coscienza dirige la vita morale e che dev'essere ben formata. Il Catechismo, citando il Concilio Vaticano II, è chiaro: “L'uomo ha il diritto di agire in coscienza e libertà, per prendere personalmente le decisioni morali. L'uomo non deve essere costretto « ad agire contro la sua coscienza. Ma non si deve neppure impedirgli di operare in conformità ad essa, soprattutto in campo religioso »”. Per via della comprensione cattolica del primato della coscienza, i fedeli che decidono di non ricevere il vaccino contro il Covid-19 potrebbero reclamare il sostegno dell'insegnamento cattolico per sollecitare l'esenzione dai mandati di vaccinazione, ma come obiezione di coscienza e non come un'esenzione religiosa di per sé.
Su questo punto si potrebbe obiettare: qual è la differenza tra la santità della coscienza personale e il relativismo? Hochschild chiarisce: “Invocando l'autorità della coscienza, i cattolici non pretendono che tutto valga o che non ci siano risposte concrete. Quello che affermano è che per quanto riguarda alcuni temi – in cui l'azione che si considera non è assolutamente necessaria né assolutamente proibita – arrivare alla risposta corretta richiede l'impegno deliberato di chi prende la decisione”.
Queste decisioni richiedono responsabilità personale e una riflessione attenta e prudente. “Ci sono risposte corrette”, insiste Hochschild, “e si deve esercitare la propria coscienza per discernere la risposta adeguata, visto che la risposta corretta per un individuo determinato può essere qualcosa che solo quell'individuo, e forse le persone più vicine a lui, possono discernere”.
Camosy afferma che “la Chiesa cattolica sostiene i diritti di coscienza e l'assenza di coazione, di
modo che i mandati non devono costringere nessuno a scegliere ad esempio tra la sua capacità di mettere il cibo a tavola e il violare la sua coscienza, anche se questa coscienza è sbagliata. Ciò è particolarmente importante quando si tratta di interventi medici”.
In base a una lettura ristretta, i cattolici non dovrebbero chiedere un'esenzione religiosa, ma per via del primato della coscienza potrebbero mantenere un'obiezione di coscienza nei confronti della vaccinazione.
Quest'ultimo principio configura la risposta della Chiesa (“No”) ai mandati di vaccinazione.
Nella tradizione morale cattolica, un fattore che gli individui soppesano relativamente a qualsiasi decisione è l'impatto personale sul bene comune. Secondo Camosy, “anche se ci sono casi di rottura, i vaccini diminuscono di fatto i tassi di infezione, e c'è quindi un buon motivo per assumerli per diminuire i tassi di infezione in generale, il che ovviamente ha ripercussioni positive sul bene comune”.
“Ciò significa che assumerli è un dovere collegato non solo alla cura della propria vita come un dono di Dio, ma anche al bene comune inteso come la capacità medica locale di assistere i malati”.
Il microbiologo e ricercatore di vaccini padre Nicanor Austriaco, O.P., sottolinea che la vaccinazione rafforza il sistema immunitario individuale, ma libera anche risorse mediche per altri. Secondo Austriaco, “i nostri vaccini attuali continuano ad essere molto efficaci per prevenire il Covid-19 grave, i ricoveri e la morte”.
“Per dirla in altri termini, stanno trasformando una malattia mortale in una più lieve con cui possiamo convivere come società”, ha proseguito il sacerdote domenicano. “Questo salva vite umane e mitiga la minaccia di un collasso del sistema sanitario”.
I cattolici la cui coscienza li obbliga a non ricevere il vaccino contro il Covid-19 devono continuare a prendere le misure adeguate per proteggere il bene comune. La CDF insegna che coloro che rifiutano la vaccinazione “devono adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell’agente infettivo”.
“In modo particolare, essi devono evitare ogni rischio per la salute di coloro che non possono essere vaccinati per motivi clinici, o di altra natura, e che sono le persone più vulnerabili”.
La situazione attuale continua ad essere fluida e mutevole, con molte e complicate dimensioni etiche e scientifiche. Sono in gioco questioni di ineguaglianza globale (le Nazioni ricche cercano un rafforzamento per le loro popolazioni, peraltro più sane, mentre i Paesi più poveri hanno tassi di vaccinazione a una sola cifra per via della mancanza di vaccini). Man mano che gli scienziati e gli esperti di salute pubblica continuano a rivedere i dati disponibili, continueranno a deliberare circa le migliori linee d'azione, soprattutto tenendo conto della preoccupazione per le varianti e l'efficacia dei vaccini.
Per la Chiesa, la decisione di vaccinarsi o meno spetta alla coscienza individuale. Per questo, i leader cattolici insistono sistematicamente nel dire “No” sia alle esenzioni religiose intese strettamente che ai mandati di vaccinazione.