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I 3 modi di pregare secondo Sant’Antonio

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Mário Scandiuzzi - pubblicato il 30/09/21
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Gli insegnamenti di Sant'Antonio possono aiutare a incrementare la nostra vita di preghiera

“Chi sa pregare bene sa anche vivere bene” (Sant'Agostino)

La preghiera ci avvicina a Dio, è il nostro dialogo con il Padre. E Gesù, il Figlio di Dio, ci ha dato l'esempio della sua importanza nella nostra vita. Non sono pochi i passi evangelici in cui Cristo sale sul monte per pregare.

In una di queste occasioni era accompagnato da Pietro, Giacomo e Giovanni, ed è stato sulla vetta del Monte Tabor che si è trasfigurato davanti ai Suoi discepoli (Luca 9, 28-36).

Prima di essere arrestato, Gesù si è ritirato sul Monte degli Ulivi, e lì ha pregato: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta” (Luca 22, 42).

È stato grazie alla preghiera che Gesù ha trovato la forza per sopportare il peso del peccato dell'umanità, senza per questo smettere di compiere la volontà del Padre.

San Paolo già ci avvertiva: “Siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Romani 12, 12).

La preghiera, però, non consiste nella ripetizione di parole e nel presentare richieste a Dio. Dobbiamo anche pregare per lodare il Padre e ringraziare per tutte le grazie che ci ha concesso.

Sant'Antonio ci ha lasciato una frase molto significativa su questo tema: “Possiamo pregare in tre modi: con il cuore, con la bocca e con le mani”.

Con il cuore: la preghiera deve partire dal nostro intimo e avere come obiettivo l'amore.

Con la bocca: le nostre parole devono essere parole di vita. Dobbiamo sempre parlare di quello che aiuta, mai di quello che promuove discordia e mancanza di unione.

Con le mani: abbiamo bisogno di agire, di amare il prossimo con azioni concrete che portano sempre l'amore di Dio.

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