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Mandati da Cristo, a due a due, per raggiungere ogni uomo

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 30/09/21
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La missione dei discepoli è portare a tutti l'annuncio che il regno di Dio è vicino, talmente vicino che si vede in noi, in come ci muoviamo, nella nostra povertà, nella comunione tra di noi, nel fatto che non siamo degli sprovveduti ma confidiamo in Chi ci ha mandato.

In quel tempo,  il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».
Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:
Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città ».
(Lc 10, 1-12)

I discepoli di Cristo hanno questa fondamentale chiamata: prendere a cuore il mondo e ogni uomo che vi è in esso affinché ricevano ciò di cui più hanno bisogno, un Senso, un significato. Per noi tutto ciò ha un nome proprio, Gesù Cristo.

Quando si ama qualcuno, quel qualcuno avverte che la sua vita ha senso. Sperimenta nella propria esperienza chi è Dio. Dio infatti è Amore. C'è un così grande bisogno di Amore che non bastano mai gli operai. “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!”.

Il lavoro è tanto ma le persone che vogliono lavorare sono poche. Già ai tempi di Gesù la sensazione è che il campo del mondo e delle vite delle persone sia così sconfinato da esigere quanta più gente possibile che prenda a cuore il mondo e le storie delle persone.

L’appello di Gesù è l’appello ai santi, a chi vuole sporcarsi le mani in questo. Ma Gesù non si limita a dirci che c’è questo bisogno, ma ci dice anche quali sono le condizioni lavorative: “Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. (…) Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio””.

In pratica la traduzione concreta è questa: non fate affidamento su ciò che avete ma su Chi vi manda. Non andate come sprovveduti ma ricordatevi che fuori ci sono lupi. Non fate gli eroi solitari ma cercate di trovare la forza nel fatto che ci sia qualcuno accanto a voi. Portate pace, e andate a parlare soprattutto a chi soffre.

È questa solitamente la spina dorsale dei santi e di ciò che fanno. Gesù non parla nemmeno di risultati, di conquiste, di progetti realizzati perché il solo fatto di mettere in pratica un vangelo vissuto così è già la vittoria che Egli aveva in mente.

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