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Un notte di veglia e preghiera a San Michele Arcangelo, ci siete?

SAINT MICHAEL, ARCHANGEL
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Annalisa Teggi - pubblicato il 29/09/21
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'Angelicata' è il nome della veglia organizzata da Impresa orante per la notte di sabato 2 ottobre. Un tempo notturno di preghiera aperto a tutti per chiedere la protezione di San Michele Arcangelo e dei nostri Angeli custodi.

Impresa orante ha un passo di marcia ormai molto riconoscibile e bello. Si mette al lavoro la preghiera, insieme. Oltre al rosario del lunedì sera su Meet, dallo scorso marzo sono state proposte delle notti di veglia per affidare le nostre famiglie e il nostro paese alla protezione del Cielo.

Marzo è stato il tempo di veglia con San Giuseppe, per tutto il mese di maggio la preghiera comunitaria e notturna si è rivolta al Cuore Immacolato di Maria. E ora si fa un altro passo. Per sabato 2 ottobre è stata organizzata una Angelicata, una notte di veglia per chiedere la protezione di San Michele Arcangelo e degli Angeli Custodi.

Partiamo subito dalle indicazioni pratiche per chi vuole unirsi a questa veglia. Si svolgerà online sulla piattaforma Meet, qui il link . Per organizzare al meglio la preghiera è stato creato un modulo di adesione in cui ciascuno può segnare il proprio nominativo nella fascia oraria notturna in cui preferisce unirsi alla preghiera. Potete segnarvi QUI. Non è un'iscrizione vincolante e tassativa, ma un'indicazione seria di presenza.

Come si svolgerà? A partire dalle ore 22 di sabato 2 ottobre fino alle ore 8 della mattina di domenica 3 ottobre ci si alternerà di ora in ora nella recita del Santo Rosario. Ogni gruppo di preghiera è guidato da un Tutor di Impresa Orante così che chi fa la veglia debba avere l'unica premura di pregare, seguendo le indicazioni date. Dalle 8 alle 8.15 di domenica 3 ottobre ci sarà la benedizione finale, momento in cui tutti quelli che hanno pregato durante la notte si ritroveranno insime anche per un saluto finale.

Avendo partecipato alle veglie proposte in precedenza, posso testimoniare la bellezza della benedizione di prima mattina dopo una notte di preghiera. Si tocca con mano la compagnia di un Dio che ci invita ad andare incontro al nuovo giorno senza indugio, anche con un po' di sonno sulle spalle.

Così, dalle pagine del blog, Mariachiara Martina ha lanciato la proposta di questa Angelicata. Abbiamo già raccontato la storia di Mariachiara su For Her, la sua chiamata a portare la preghiera, in particolare il rosario, nei posti di lavoro. Un'impresa in molti sensi, qualcosa che vale la pena fare ed è impegnativo: mettere Dio e Maria al centro, proprio lì dove l'uomo fa, costruisce, opera.

Il tempo del lavoro, solitamente, è il giorno. Impresa orante ha riscoperto quanto sia fecondo anche il lavoro notturno della preghiera. Durante queste veglie, per quanto in modalità virtuale, abbiamo fatto esperienza di una grande serenità d'anima. Si attraversa il buio notturno al passo di un'Ave Maria dopo l'altra. La notte - in senso letterale e metaforico - potrebbe essere il tempo degli incubi di un uomo solo. Ma le nostre tenebre sono accompagnate ogni istante dalla carezza del Cielo e la preghiera è proprio il momento in cui questa Presenza si manifesta.

Cosa significa chiedere la protezione degli Angeli e degli Arcangeli? Con un minimo di cognizione di causa verrebbe da essere almeno titubanti al cospetto di queste figure.

Nel gergo comune la parola 'angelo' suggerisce tutto ciò che di buono, protettivo e tenero ci possa essere. Siamo abituati a raffigurazioni di angeli paffutelli e coccolosi. Ma se facciamo un passo fuori da questa cornice 'addomesticata' della milizia celeste, possiamo ad esempio notare che il primo angelo che compare nella Divina Commedia è in grado di generare la fuga e la paura delle creature infernali che gli si oppongono. I demoni urlano e fanno un chiasso incredibile, ma al Messo Celeste basta alzare la mano in cui tiene un piccolo bastoncino (neanche una spada!) per metterli tutti in fuga.

Dante paragona questo angelo a un vento impetuoso, superbo, che schianta i rami e disperde greggi per lo spavento. Ci ricordiamo tutti che la prima cosa detta dall'Arcangelo Gabriele a Maria fu di non avere paura.

Non è la paura del male che schiaccia, ma della purezza ardente che abbaglia.

E sappiamo bene che la protezione non è fatta solo di gesti teneri quando è autentica, e l'amore vero non è un sussurro tiepido. Una madre sa essere impetuosa per difendere suo figlio. Questa devozione assoluta, questo amore che trabocca di ardore, questo attaccamento purissimo al Bene è ciò che ci fa paura della Milizia Celeste. Ci scuote, ci sveglia.

Possiamo intuire che esista un impeto d'Amore così forte e puro da ribaltare certi nostri assunti. Nel nostro mondo quaggiù la forza è pericolosamente associata alla violenza, a un'intraprendenza che s'impone col sopruso. Le schiere angeliche sono una forza che eccede ogni nostra immaginazione ma arde d'amore. Se questa forza vince il male, non è per competizione e sopruso. Se fa scappare i demoni anche solo con un piccolo gesto è perché non si distrae dall'amare totalmente Dio.

Ecco perché preghiamo San Michele, gli altri Arcangeli e tutti i nostri Angeli custodi. La loro guardia ci protegge perché non distoglie lo sguardo dal Padre. Fissando Lui, stanno di guardia per noi. Possiamo chiedere il coraggio di questa fiducia, che osa puntare su ciò che tiene anche quando tutto vacilla sotto i piedi.

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