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Il corpo non produce proteine S indefinitivamente dopo la vaccinazione

COMIRNATY PFIZER VACCINE MRNA
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Catholic-factchecking.com - pubblicato il 28/09/21
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Sfatata un'altra diceria che circola su Internet sui vaccini contro il Covid-19

Una persona ha registrato e messo in circolazione sui social media un video in cui si dice che nessuno sa quanto a lungo il corpo produrrà proteina S dopo aver ricevuto un vaccino a mRNA, e che questo fatto rappresenta un rischio per la salute delle persone vaccinate. Si tratta di un'informazione falsa.

15 giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino, la proteina S non viene più individuata nel corpo, e nel caso in cui la produzione non si fermasse, questo andrebbe a beneficio dell'immunità delle persone vaccinate.

“La questione è questa: per quanto tempo le nostre cellule produrranno questa proteina Spike? La risposta è che non lo sa nessuno”, si dice nel video, in cui la persona interessata parla in modo esteso di come funzionano i vaccini Pfizer e Moderna, che utilizzano molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) contenenti le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino la proteina Spike, responsabile dell'ancoraggio del SARS-CoV-2 alle cellule umane, affinché il corpo sviluppi l'immunità. Questo materiale genetico o RNA messaggero, che è molto fragile, viene avvolto in capsule lipidiche (delle cellule di grasso) che lo proteggono nel suo percorso verso la cellula, dove il materiale genetico viene “letto” perché le cellule imparino a produrre la proteina. Secondo il video, nessuno sa quando termina questo processo di fabbricazione.

“Non è così”, ha assicurato a Verificat Jaime Jesús Pérez, medico e membro dell'Associazione Spagnola per la Vaccinazione (AEV in Spagnolo). Anche se il numero esatto di giorni è ignoto (al riguardo c'è ben poca letteratura scientifica), si stima che si tratti al massimo di qualche settimana, “come accade con altre proteine prodotte dal corpo stesso”, spiega la Infectious Diseases Society of America (IDSA).

Studio pilota

Uno studio pilota su 13 pazienti, pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases, ha indagato sulla produzione dell'antigene (un agente estraneo che entra nel corpo, in questo caso la proteina S) dopo la vaccinazione con Moderna. Nello studio, si è scoperto che se livelli individuabili di antigene sono già presenti nel corpo il giorno dopo la vaccinazione, 14 giorni dopo l'iniezione la maggior parte dei pazienti non presenta più alcuna traccia dell'antigene S1, una delle parti della proteina S. 

In base allo stesso studio, la proteina totale segue lo stesso modello, non essendo più individuabile dopo 15 giorni dalla somministrazione della prima dose.

“Il fatto che la proteina S resti costantemente [nel corpo] è una fantasia a favore dell'effetto del vaccino”, afferma l'esperto, dato che “la risposta immunitaria verrebbe mantenuta e non ce ne sarebbe una goccia negli anticorpi”. L'immunità a lungo termine che possono fornire i vaccini è ancora allo studio, come sottolinea sul suo sito web l'Istituto per la Salute Globale di Barcellona.


Tecnica ultra-sensibile

Lo studio ha usato una tecnica ultra-sensibile chiamata Simoa, che permette di identificare bassissime concentrazioni di biomarcatori, ovvero elementi biologici o biochimici che permettono di identificare il modo in cui il corpo risponde dopo l'inoculazione del vaccino (in questo caso monitorando sia la proteina S che l'antigene S1). Ciò ha permesso di individuare i pochi antigeni che sfuggono dal sito di inoculazione e sono presenti nel plasma sanguigno.

“La maggior parte dell'antigene generato come risultato dell'inoculazione di RNA è prodotta localmente”, indica Pérez, aggiungendo che “la piccola percentuale che sfugge a questa reazione locale non ha interazioni con alcun meccanismo fisiologico o patologico nel corpo”. Ciò significa che le poche proteine S (o frammenti S1) che possono lasciare il sito dell'inoculazione non avranno alcun effetto dannoso sulla persona vaccinata.

Non è la prima volta che Verificat affronta la questione della presenza della proteina S che circola nel corpo dopo la vaccinazione; al riguardo, possono essere consultati anche i rapporti di qualità dei vaccini Pfizer e Moderna elaborati dalla European Medicines Agency. Nel corso del video, l'autore presenta altre informazioni fuorvianti che Verificat ha sconfessato nelle scorse settimane, come il fatto che i vaccini a RNA messaggero siano in realtà terapie geniche o che abbiano aumentato il numero di aborti nelle donne incinte.

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