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Suora rapita in Mali: “Ha offerto la sua vita per un’altra sorella più giovane”

GLORIA CECILIA NARVÁEZ ARGOTY
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 15/09/21
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Padre Rafael Castillo Torres, sacerdote colombiano dell’Arcidiocesi di Cartagena rivela il sacrificio di Suor Gloria Cecilia Narvaez, rapita nel 2017

La religiosa rapita in Mali, Suor Gloria Cecilia Narvaez «ha saputo offrire la sua vita in cambio di un'altra sorella più giovane, superando paure e non fuggendo minacce. Lei è una testimone della missione evangelizzatrice».

Scrive così padre Rafael Castillo Torres, sacerdote colombiano dell’Arcidiocesi di Cartagena e direttore del Programa de Desarrollo y Paz del Canal del Dique, ricordando la suora in mano ai rapitori dal 7 febbraio 2017.

Il 1 luglio 2017 il Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (GSIM), il ramo di Al-Qaeda basato in Mali, Africa, aveva rivendicato il rapimento della religiosa colombiana della Congregazione delle Suore Francescane di Maria Immacolata

«Come Gesù - dice il sacerdote colombiano - suor Gloria stava dedicando la sua vita a combattere malattie, ingiustizia ed emarginazione. La sua testimonianza missionaria, in contesti come il Mali, le ha procurato incomprensioni fino alla prigionia».

«Da lei abbiamo appreso, attraverso la testimonianza delle sue sorelle, che sta accettando questa persecuzione con coraggio, fedele al Vangelo», scrive p. Rafael ricordandola tra i 340 milioni di fratelli nella fede perseguitati in tutto il mondo. «Suor Gloria Cecilia ha saputo offrire la sua vita in cambio di un'altra sorella più giovane, superando paure e non fuggendo minacce. Lei è una testimone della missione evangelizzatrice».

Il sacerdote colombiano ricorda che «la prigionia di suor Gloria conferma che chi di noi segue Gesù scopre il Mistero ultimo della realtà dal suo amore e dalla sua estrema dedizione all'essere umano. In questa prigionia, i credenti vedono Dio stesso identificato con suor Gloria Cecilia, ma anche con tutti coloro che soffrono. È il Dio che grida contro le ingiustizie e perdona, anche se può sembrare incredibile, tutti i carnefici di tutti i tempi». 

«Questo è il Dio in cui tutti i cristiani credono, confidano e sperano - conclude il sacerdote -. Nulla lo fermerà in questo sforzo per salvare e prendersi cura di tutti coloro che gli sono stati affidati» (Fides, 14 settembre). 

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