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Don Patriciello e l’ultimo desiderio della madre: “Messe alla mia anima”

ntervista a Padre Maurizio Praticiello a TV2000. La storia della sua vocazione

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/08/21
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Il popolare sacerdote parla del tenero rapporto che aveva con la mamma, morta quando lui aveva solo 17 anni

La bellezza e la tenerezza unica di una mamma. Don Maurizio Patriciello parla per la prima volta del rapporto che aveva con sua madre all’agenzia Sir (27 agosto). Il parroco confessa che, prima di morire, la donna espresse una chiara volontà. E lui - che all’epoca non era ancora sacerdote e aveva 17 anni - si è impegnato a rispettarla fino ad oggi.  

Poco prima di morire, la donna chiese al figlio sacerdote di realizzare un suo ultimo desiderio. 

«Mia mamma mi ha trasmesso una teologia che oserei definire “familiare” - prosegue Don Patriciello - l’amore per Dio era la cosa più logica e naturale per lei».

«Viviamo in questo mondo perché Qualcuno più grande di noi ci ha donato la vita, ci ama, è Provvidenza. Mi ha insegnato questo. E mi ripeteva sempre: “Non cade foglia che Dio non voglia”, “Il Signore non abbandona i Suoi figli”. Questa fiducia in Dio ha guidato tutta la sua vita. La sua preghiera era semplice, non mancava mai a messa la domenica».

Una madre accompagna il proprio figlio su una strada sana. E’ così è accaduto a Don Maurizio Patriciello. «Ci ha insegnato - ricorda - a essere persone buone e oneste, a fidarci di Dio. E tutto ciò ha inciso profondamente in me, ma non ha avuto la gioia di vedermi sacerdote. Se n’è andata molto presto, è morta con un infarto fulminante quando avevo 17 anni».

Il parroco è convinto che «se non sono caduto a quell’età, così giovane, ad esempio, nel mondo della droga, senza la sua presenza, con papà che era sempre così impegnato con il lavoro, è stato grazie ai suoi insegnamenti così forti, a quell’amore per la vita che mia madre mi ha trasmesso. Il suo esempio di fede è stato un bagaglio sul quale riflettere e da arricchire aggiungendo i miei studi, le mie esperienze, la mia spiritualità».

Don Patriciello dice di pensare sempre alla madre. «Non c’è giorno che durante la messa non ricordi i miei genitori e tutte le persone belle che ho conosciuto nel mio cammino. Siamo tutti il risultato di questi incontri e di come abbiamo saputo gestirli».

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